Cosa succederebbe se in Italia reintroducessero la pena di morte? Cosa farebbero due guardie penitenziarie di Rebibbia se si trovassero tra le mani il primo condannato a morte dopo 70 anni?
Petricore cerca di rispondere a queste e ad altre domande con la delicatezza che ci impone l’argomento. Marco e Claudio, due guardie penitenziarie messe a capo di un nuovo braccio del carcere, si ritrovano a dover gestire il primo condannato a morte in Italia dopo circa 70 anni, Valerio, accusato di un crimine terribile, quasi impronunciabile. Saranno proprio loro a doversi occupare del detenuto e a dover mettere in atto la condanna per iniezione letale. Marco, il più belligerante e sempliciotto dei due, prenderà di buon grado la notizia mentre Claudio, leggermente più sofisticato, manifesterà fin da subito il suo disappunto.
Nel corso dei mesi, però, Valerio riuscirà ad instillare il dubbio che possa esserci di mezzo un errore giudiziario e che potrebbero ritrovarsi a giustiziare un innocente. Così, lentamente, i due carcerieri inizieranno a vacillare nelle proprie sicurezze fino a domandarsi se sia davvero rilevante una distinzione tra “colpevole” e “innocente”, là dove la morte è privazione di vita per qualunque essere umano e non ha nulla a che vedere con il senso più profondo di “giustizia”.
Petricore è un racconto in chiave ironica di una tragedia che ancora troppo spesso si consuma in diverse parti del mondo. Il testo, attraverso una scrittura brillante e curata, si preoccupa di non essere mai pesante riuscendo di tanto in tanto a strappare un sorriso allo spettatore che si ritroverà dapprima in un luogo senza tempo, una prigione nera, uno spazio quasi claustrofobico dove “non c’è più nemmeno giorno e notte e tutto è identico”, per poi essere catapultato all’interno di una camera per le esecuzioni per assistere all’iniezione letale.
Lo spettacolo è patrocinato dall’Associazione “Nessuno Tocchi Caino” e da “Calabria Movie”. Media Partner: “Rai News”.
Il cast si compone di alcune giovanissime eccellenze del teatro italiano: Matteo Cirillo (“Che Disastro di Commedia”, “Che Disastro di Peter Pan”, “I Nasoni Raccontano” e numerosi film); Leonardo Bocci, noto al pubblico da diversi anni per aver scritto diretto e interpretato diverse Comedy del web e protagonista di numerosi spettacoli teatrali;
Simone Guarany, attore, regista e autore di numerosi successi a teatro. La regia è sapientemente guidata dall’attrice, autrice e regista Licia Amendola, che insieme a Guarany ne ha curato anche la scrittura. Entrambi vengono direttamente dal loro ultimo successo “Caso, Mai - L’imprevedibile Virtù della Dignità” del quale sono anche registi e attori e che sarà presto trasposto al Cinema. Completa il cast la prestigiosa voce di Giorgio Gobbi, il famoso Ricciotto del capolavoro “Il Marchese del Grillo”.
redazione
14 ottobre 2024
informazioni
Aiuto Regia: Giulia Bornacin
Assistente Regia: Filippo Gentile
Scenografia: Francesca Meloni
Costumi: Jenni Altamura
Musiche/Effetti: Simone Martino
Disegno Luci: Giulia Bornacin - Licia Amendola
Rilevanza Culturale
Lo spettacolo si propone come uno spaccato della società moderna. Si raccontano le paure e le gioie dei lavoratori più giovani ma anche più ampiamente ciò che turba o rende felice un essere umano. Con un linguaggio fresco e vicinissimo alle nuove generazioni, lo spettacolo vuole porsi il grande obiettivo di riportare le persone a teatro per riscoprire la vera poesia del palcoscenico donando loro spunti di riflessione profondi da custodire e portare con sé una volta lasciata la porta del Teatro alle spalle.
Il tema trattato, che unisce la violenza di genere al giustizialismo fino ad arrivare ad una critica più profonda di quello che è il modo di vivere oggi, cerca di parlare in maniera trasversale a tutti, perfino ai giovanissimi, prestandosi di gran lunga ad essere rappresentato oltre che nei teatri, anche in matinée per le scuole.
La pena di morte, tema centrale dello spettacolo e arguta escamotage per poter raccontare il tema del carcere e del giustizialismo, è un fatto tristemente noto di cui si parla pochissimo soprattuto in Italia; con il nostro spettacolo speriamo di poter portare sensibilità a tutti quelli che lo vedranno, perché siamo certi che una delle principali missioni del Teatro, così come del Cinema e delle Arti in generale, sia quella di scuotere l’animo umano fornendogli una fonte d’ispirazione utile a porsi quelle domande esistenziali che sono spesso occasione di cambiamento e crescita umana.
I biglietti sono disponibili direttamente presso il Teatro Cometa Off in via Luca della Robbia, 47 (angolo Piazza Testaccio). Il costo è di €20,00 comprensivo di prevendita. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 06.57284637, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.