Mercoledì, 24 Aprile 2024
$ £

MURMAT SHORT FILM FESTIVAL: CINEMA E UMANITÀ

La serata finale della rassegna di cortometraggi Murmat Short Film Festival, tenutasi Domenica 19 Settembre 2021 presso il Centro Zalib.

 

Iniziative culturali e spazi hanno bisogno l'uno dell'altro. La cultura, per essere viva, ha bisogno di un ambiente, fatto di menti, ma anche di luoghi fisici accoglienti. Siti, altrimenti destinati all’incuria e all’oblio, si illuminano per uno schermo che si accende e fioriscono di energie positive.

Emblematica è quindi la collocazione della quarta edizione del Murmat Short Film Festival, manifestazione che si è fatta notare per la volontà di unire alla diffusione della cultura cinematografica un messaggio sociale, all'interno del Centro Giovani I Municipio, dove ha sede Zalib, libreria che sopravvive grazie ad uno spontaneo movimento di giovani. Questo piccolo giardino, situato in Via della Penitenza 35, alle spalle di Regina Coeli, in uno degli angoli più tranquilli e nascosti di Roma, è una fucina di iniziative giornaliere, ma anche, purtroppo, l’unico centro Giovani di questa agonizzante Capitale europea.

Il Murmat Short Film Festival, organizzato da Shake Art e Nuvole Rapide Produzioni, dopo aver trattato le tematiche del lavoro, dell’integrazione e dell’ambiente, ha, quest’anno, scelto come argomento portante e filo conduttore la “Humanitas”, nell’accezione di Terenzio, che diede al termine il significato di volontà di comprendere le ragioni dell'altro e di sentire la sua pena come pena di tutti («Homo sum, humani nihil a me alienum puto»).

Naturale, con questo spirito e in questo contesto, la presenza all’evento di Emergency e la commemorazione, tramite la proiezione del breve documentario «Ciao Gino», del mai abbastanza compianto fondatore Gino Strada.

La rassegna è stata, anche quest’anno, di elevato livello qualitativo. Dopo una difficile selezione, 10 sono stati i titoli presentati nella serata finale. 5 nella categoria delle opere ispirate al tema portante, la “Humanitas” appunto, 5 quelle a tema libero.

In «Paolo e Francesca» di Federico Caponera si descrivono le complesse dinamiche che si innescano in una coppia in cui irrompe il mostro di una malattia incurabile. Lo spinoso tema viene trattato con penna sensibile dalla sceneggiatura, che costruisce efficacemente un ritmo incalzante ed oppressivo, ben coadiuvata dalle sentite interpretazioni di Fabrizio Rongione e Barbora Bobulova.

In «Eclissi» di Valerio Carta un'intensa Sandra Milo è un'anziana diva che vive esclusivamente nel ricordo dei passati successi. Ovvio il richiamo a «Otto e mezzo», dove l’orologio della sua vita si è fermato.

«Sotto lo stesso sole» di Cristina D’Eredità, attraverso la ricostruzione con vecchie immagini in VHS di uno spaccato familiare che attraversa l’epoca del crollo della più celebre delle barriere, il Muro di Berlino, ammonisce chi dalla Storia nulla ha imparato sulla inutile pericolosità delle moderne divisioni: “Una volta demolito il Muro, nessuno è scappato più”.

«Revenge room» di Diego Botta tratta il tema tristemente attuale del revenge porn con forte impatto visivo e una narrazione onirica.

In «Idda» di Salvatore Sclafani, il sapore rimosso di un'antica passione mai vissuta riemerge in una sposa alle soglie del matrimonio.

Con «Il gioco» Alessandro Haber, che dirige un bravo Vinicio Marchioni, sia pure con incedere delicato, strappa con decisione il sipario sul mondo delle violenze domestiche, mostrandone tutta la ripugnanza.

«Dajla – Cine y olvido» dello spagnolo Arturo Dueñas è un racconto documentaristico, suggestivo e struggente, del persistere della vita, nonostante la dimenticanza del mondo, in uno dei campi profughi Saharawi nel sud dell'Algeria.

Interessante e complementare infine, per le potenzialità espressive peculiari del genere, il contributo del cinema di animazione, rappresentato da 3 titoli: «Nurture» di Ying-Fang Shen, «My dear quarantine» di Ewa Maria Wolska e «Little world changers» di Daniel Sweed.

I premi, assegnati in parte da un giuria qualificata e in parte dallo stesso pubblico presente tramite una votazione social sono risultati:

  • Premio del pubblico Miglior Attrice a Sandra Milo per «L'eclissi» di Valerio Carta
  • Premio del pubblico Miglior Attore a Fabrizio Rongione per «Paolo e Francesca» di Federico Caponera
  • Premio del pubblico Miglior Cortometraggio a «Paolo e Francesca» di Federico Caponera
  • Menzione speciale per «L'eclissi» di Valerio Carta e «Il gioco» di Alessandro Haber
  • Miglior Fotografia a Sammy Paravan per «Revenge Room» di Diego Botta
  • Miglior Sceneggiatura a «Paolo e Francesca» di Federico Caponera
  • Miglior Montaggio a «Sotto lo stesso sole» di Cristina d'Eredità
  • Miglior Cortometraggio d'Animazione a «Little world changers» di Daniel Sweed
  • Miglior Cortometraggio Tema Libero a «Paolo e Francesca» di Federico Caponera
  • Miglior Cortometraggio #Humanitas a «Sotto lo stesso sole» di Cristina D'Eredità

È stata una bella serata quella allo Zalib. Attenderemo la prossima edizione del Murmat Short Film Festival, per vedere ancora buon cinema e per riflettere su temi fondamentali della società attuale. Ma anche, o soprattutto, per uscire confortati dal constatare che un’attività brulicante, come un fiume, purtroppo ancora sotterraneo, continua a scorrere, portando nuova acqua a menti e a spazi, che possono sperare ancora di fiorire.

 

Valter Chiappa

21 settembre 2021

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori