Martedì, 14 Maggio 2024
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Recensione dello spettacolo Arsenico e vecchi merletti, in scena al Teatro Quirino dal 7 al 19 Gennaio 2020

 

Il soggiorno di una casa vittoriana, le amabili vecchine Marta (Anna Maria Guarnieri) e Abby (Giulia Lazzarini), un pastore, un servizio da tè. Cosa ci si potrebbe aspettare di male da questo quadretto idilliaco? Certo, il nipote Teddy (Mimmo Mignemi) è un po’ toccato e crede di essere il Generale Lee. Ma in fondo sembra un simpatico bambinone, con la sua divisa da secessionista e la trombetta in mano per ordinare la carica.

Ma quando Mortimer Brewster (Paolo Romano), nipote delle anziane donne e scanzonato critico teatrale, torna per annunciare le nozze con Giulia (Maria Alberta Navello), frizzante figlia del prelato, ad attenderlo ci sono non poche sorprese. La prima, un cadavere nascosto in una cassapanca. È solo l’ultimo di una lunga serie di omicidi, consumati dalle care signore fra chiacchiere cortesi e qualche bicchierino di rosolio (dalla ricetta particolare). Il quadro si completo quando in casa piomba Jonathan (Luigi Tabita), il nipote partito anni addietro, spietato assassino con le sembianze di Frankenstein, accompagnato da un improbabile chirurgo plastico, il Dottor Einstein (Tarcisio Branca).

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Recensione dello spettacolo Mi inviti a nozze, di Valerio Groppa. Con Ketty Roselli, Alberto Bognanni e la partecipazione in video di Samuel Peron. Regia di Siddharta Prestinari. In scena al Teatro Brancaccino dal 26 Dicembre 2019 al 5 Gennaio 2020

 

Non sappiamo esattamente cosa trasformi un’antipatia reciproca già dal primo sguardo, una sorta di colpo di fulmine in negativo, in una successiva e veloce attrazione. Non è raro però ritrovare l’altro nella propria storia, risultato e riflesso di relazioni mancate di cui si portano particolari cicatrici riconoscibili solo da chi ha vissuto esperienze similari: sarà il non immediatamente intellegibile, ad avvicinare i corpi, insegnando loro ad affidarsi. Così ci si accusa, non ci si sopporta, si vorrebbe andar via, ma poi si rimane perchè si riconosce nell’altro un pò di se stessi e della propria solitudine. 

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Recensione dello spettacolo ‘Non è vero ma ci credo’ in scena al Teatro Della Cometa dal 20 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020

 

Non è mai facile riproporre una pièce che è già stata portata sul palco da due grandi nomi del teatro quali Peppino e Luigi De Filippo, eppure Enzo Decaro è riuscito a vestire egregiamente i panni dell’avaro superstizioso commendator Gervasio Savastano protagonista di ‘Non è vero ma ci credo’. 

Sposando perfettamente la commedia dell’arte con un pizzico di verve e comicità tipicamente napoletana, Decaro restituisce allo spettatore un’interpretazione del personaggio nuova, fresca e, anche se a tratti il pubblico percepisce un pallido parallelismo con il Gervasio di Peppino o Luigi, la sua performance ha il pregio di non essere una mera imitazione o un rifacimento delle precedenti: il suo personaggio risulta ben caratterizzato e delineato e affrontato con quella pacatezza e quel garbo che rendono unica l’interpretazione di Decaro. Forte della sua esperienza, infatti, l’artista dona al suo personaggio la sua stessa comicità, la sua gestualità e la bravura di tenere incollato lo spettatore alla poltrona grazie al ritmo incalzante ed energico che il regista Muscato ha affidato alla commedia.   

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Recensione dello spettacolo Diary of a madman da Gogol in scena al Teatro Belli 17 e 18 dicembre 2019– Trend nuove frontiere della scena britannica XVIII edizione a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Da generazioni e regolarmente ogni anno l’impresa familiare di Pop Sheeran è incaricata di ritinteggiare il Forth Bridge situato nel sud del Queensferry in Scozia. Un’importante multinazionale ha acquistato l’iconico ponte scozzese, decisa a utilizzare un’innovativa vernice di durevolezza ventennale. Pop Sheeran sta per perdere tutto, persino la ragione.

Il felice e sagace adattamento di Al Smith immagina il Popriščin di Gogol evoluto nel più contemporaneo Pop Sheeran alle prese con una generazione futura irrispettosa delle tradizioni e un male ereditario oscuro.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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