Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il tempo e i suoi Frammenti. Fotografie di Stefano Cigada

Recensione della mostra Frammenti. Fotografie di Stefano Cigada presso il Museo di Roma in Trastevere dal 22 gennaio al 15 marzo 2020

 

Di fronte alla statuaria antica, greca o romana che sia, anche all’osservatore meno esperto la prima parola che viene in mente è “perfezione”. Non bisogna necessariamente conoscere le regole che governano canoni o proporzioni per percepirne l’armoniosa compiutezza. Un valore talmente intrinseco a questo tipo di opera d’arte da restare intatto persino quando il tempo o le vicende storiche ne hanno ferito la superficie.

La mostra Frammenti. Fotografie di Stefano Cigada non fa che ribadire tale caratteristica, aggiungendovi un aspetto personalissimo: la relazione della pietra con la luce. Appassionato di fotografia già a 12 anni, l’autore lavora per molto tempo come fotoreporter in ambito marino: il suo è chiaramente un legame di lunga data con lo strumento che gli permette di catturare le immagini. Questa relazione trova la sua espressione più personale quando, riscoperto l’amore per l’archeologia, il fotografo inizia un’indagine su alcune statue. Non le sceglie per tipo o genere, basta che gli parlino.

Ma è anche grazie allo stimolante rapporto maturato con la sua curatrice, Jill Silverman van Coenegrachts, che arriva a comprendere ciò che cerca di fissare senza ricorrere al cavalletto o alla luce artificiale, optando per lenti luminose, apertura massima di diaframma e poca profondità di campo: un istante nel tempo. Le dee, i satiri, le ninfe, gli atleti di Stefano Cigada vengono colti in un attimo specifico perché frutto di numerose visite agli stessi spazi espositivi e lunghi appostamenti: «conosco statue ed orari in cui sono colpite dalla luce, con che incidenza arriva la luce secondo il calendario. Ad esempio alla Centrale Montemartini il 27 di settembre una delle mie statue preferite – il guerriero morente del tempio di Apollo Sosiano – è accarezzata per dieci minuti da un raggio di sole. Una settimana prima e una settimana dopo il sole passa oltre, e la fotografia è inutile. Solo durante quei 10 minuti succede qualcosa di magico. E quelli sono i miei dieci minuti, quelli che voglio acciuffare».

Questa sua prima mostra italiana, ospitata dal Museo di Roma in Trastevere, è composta da 21 stampe: in ognuna di esse è facile cogliere il senso del frammento. Non solo della materia ma anche del tempo, da intendersi come frazione durante la quale è avvenuto lo scatto: prova ne sono la particolare luminosità e quelle ombre in grado di valorizzare esclusivamente certi dettagli. Traduzione visiva di ciò che i suoi occhi hanno visto in un baleno e voluto trattenere il più a lungo possibile.

 

 

Cristian Pandolfino

18 febbraio 2020

 

 

Informazioni

Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b

Frammenti. Fotografie di Stefano Cigada

Dal 22 gennaio – 15 marzo 2020

Foto: StefanoCigada_6

Museo Nazionale Romano, Roma

27.12.2017; 16.08

480x330 mm stampa fine art su carta d’archivio

©Stefano Cigada

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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