Venerdì, 17 Maggio 2024
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Il restauro della Madonna del latte di Murillo: l’occasione per riscoprire un capolavoro e i suoi segreti

Recensione della mostra Occhi come lanterne danzanti. Storia e restauro della Madonna del latte di Murillo dal 19 maggio all’11 luglio 2021 presso Gallerie Nazionali d’Arte Antica – Palazzo Barberini

 

Il grande pubblico di oggi conosce poco la Madonna del latte del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo. Ma non è sempre stato così: in passato figurava tra le opere più ammirate della Galleria Corsini, tanto che il suo nome trova posto in diversi resoconti di viaggio, diari, articoli di giornale, addirittura in lettere. Le più celebri delle quali portavano nientemeno che la firma di Gustave Flaubert. Nel 1851, infatti, in riferimento alla tela lo scrittore francese dopo aver dichiarato alla madre «c’è da diventare pazzi», rincara la dose con il fraterno amico Louis Bouilhet: «sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti». E osservando i tratti di questa Madonna così umana, si capisce bene perché. 

Uno dei principali motivi che caratterizzano lo stile di Murillo è la capacità di rendere vive, reali, quotidiane le figure religiose: peculiarità che trovano la loro summa nella Madonna del latte. Basti guardare la deliziosa espressione di questo Gesù bambino assolutamente non idealizzato, che si rivolge con paffuta tenerezza verso lo spettatore: quasi a dire che, sebbene lo abbia interrotto, non c’è nulla di cui scusarsi. La madre che lo tiene in braccio, nonostante il seno scoperto, è tutta purezza: ogni cosa, in lei, esprime frugale dignità. Una sensazione amplificata da quel volto, la cui bellezza comune diviene di conseguenza irresistibile. Non a caso un grande esperto di Murillo come lo storico dell’arte tedesco Carl Justi scrive, riprendendo la definizione “zingara” con cui lo scrittore e poeta Adolf Friedrich von Schack definisce la protagonista del quadro: «D’altra parte, se alla Madre celeste piace essere venerata nelle diverse forme (persino con la pelle nera!), se vuole accostarsi ugualmente a ogni condizione e a ogni stirpe, perché il suo devoto pittore non avrebbe dovuto avere l’ardire di raffigurare una tale Madonna zingara?».

Circa la Madonna del latte non si conoscono la commissione né la destinazione originale, ma arriva nelle mani del cardinal Neri Maria Corsini attraverso Giovanni Bernardino Pontici, per trent’anni segretario dell’importante ecclesiastico. Il Corsini apprezza così tanto il dono da decidere di posizionarlo proprio di fronte al suo letto, nella stanza dell’alcova. Ed è qui che tornerà dopo un importante restauro durato dieci mesi - reso possibile grazie al progetto Vino Civitas, promosso dall’Associazione Civita insieme all’azienda vinicola Tenuta Caparzo - che ne ha consolidato lo stato e rivelato i segreti: innanzitutto che sotto la superfice pittorica si cela un San Francesco inginocchiato, sempre ad opera del Murillo. Non si sa perché l’opera non fu terminata, ma la tela reimpiegata non fu oggetto di ulteriori preparazioni e alcune parti del dipinto, per esempio le pieghe del saio divenute la veste di Maria, furono riutilizzate. 

In attesa che i lavori di manutenzione e adeguamento degli impianti che attualmente interessano la Galleria Corsini si concludano, la Madonna del latte di Murillo rimarrà esposta presso Palazzo Barberini fino al 18 luglio 2021: a fianco a essa è stata installata una riproduzione a grandezza naturale della sua radiografia, così da permetterà a chiunque lo desideri di farsi una idea di cosa c’è sotto il quadro. E, a seconda della propria sensibilità e in base alle proprie competenze, fare un piccolo grande viaggio all’interno di capolavoro che vale la pena riscoprire. 

 

Cristian Pandolfino

 

21 maggio 2021

 

Informazioni

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Occhi come lanterne danzanti. Storia e restauro della Madonna del latte di Murillo

A cura di: Alessandro Cosma

Dal 19 maggio - 11 luglio 2021

Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13

Orari: martedì – domenica, ore 10.00 – 18.00. Ultimo ingresso alle ore 17.00. 

Oppure contattando il numero: 06-32810

Biglietto: Intero 10 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).  Dal 15 maggio al 3 ottobre 2021 nel nuovo spazio mostre di Palazzo Barberini è visitabile la mostra Tempo Barocco. Per questa mostra è prevista anche una tariffa: mostra + museo: Intero 12 € - Ridotto 4 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell'Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della cultura, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell'ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur. 

 

https://www.barberinicorsini.org/

 

Foto di Alberto Novelli: Allestimento Bartolomé Murillo Madonna del latte 

 

 

  

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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