Venerdì, 19 Aprile 2024
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Laura Sicignano: il teatro Stabile di Catania è pronto a lanciare il cuore oltre l'ostacolo del Covid-19

 

#Intervista a Laura Sicignano direttrice del teatro Stabile di Catania che ci parla delle iniziative per la prossima stagione e della vittoria del premio Franco Enriquez 2020 per la sua interpretazione dell'Antigone di Sofocle.

 

Il lavoro svolto con la tua Antigone, che ha aperto la stagione al teatro stabile di Catania, ti ha permesso di vincere il premio Franco Enriquez 2020 della città di Sirolo, nella motivazione si legge che a convincere la giuria è stata la tua recitazione “molto accattivante, non accademica e di maniera, ma una prova d’attore maiuscola che svela una recitazione moderna e rivelatrice”… come commenti queste parole, volevi fosse questo trasparire?

Fin dall’inizio delle prove abbiamo lavorato con gli attori su alcuni principi per me fondamentali: la concretezza, la relazione e l’ascolto, a partire anche dal linguaggio, che nel tradurre il testo con Alessandra Vannucci, abbiamo voluto adattare ad ogni personaggio, nel rispetto dell’originale, ma pensando ad un discorso politico e ad un pubblico contemporaneo. La parola era pensata per essere detta dagli attori, non letta su una pagina. Pur cercando di conservare il mistero e la cerimonia, elementi che contraddistinguono la tragedia, abbiamo lavorato con gli attori a togliere ogni enfasi, compiacimento, astrazione. Questo percorso ha condotto la giuria del prestigioso premio a definire la recitazione “una prova d’attore maiuscola che svela una recitazione moderna e rivelatrice” che per noi è un grandissimo risultato.

 

Come detto, con Antigone hai aperto la stagione al teatro stabile di Catania, qualche mese dopo tutto è cambiato, durante quelle settimane in che modo hai pensato al tuo futuro nel mondo del teatro?

Non ho avuto occasione di pensare molto a me durante la fase 1 e la fase 2 perché tutte le mie energie sono state necessariamente rivolte al TSC. I problemi che si sono presentati con il lockdown sono stati grandissimi: uno scenario completamente inedito, drammatico e in continua evoluzione. Il TSC ha interrotto la tournée a Milano il 22 febbraio e le attività a Catania il 4 marzo. Da allora non si è mai fermato. Da aprile a dicembre 2020 il TSC aveva in programma 7 produzioni, 7 ospitalità, 1 festival, più di 50 eventi collaterali, tra conferenze, incontri e laboratori, con il coinvolgimento di circa un centinaio di artisti, oltre ai 28 lavoratori del teatro. Stiamo provando a riprogrammare tutte queste attività d'estate, d'inverno o nel 2021 per salvaguardare il lavoro di artisti e tecnici e il servizio dovuto alla collettività. La mancanza di certezze sulla ripresa  lascia i lavoratori dello spettacolo in grave sofferenza. Proprio in questi giorni abbiamo riprese le attività aperte al pubblico con una produzione che avrebbe chiuso la stagione invernale. Viene proposta all’aperto, così da riabituare il pubblico al teatro, senza paura, in un luogo estremamente bello della città, il cortile di palazzo storico, Palazzo della Cultura, dove recitano 9 attori in distanziamento. Ma i registi, Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno accettato la sfida e hanno costruito una regia elegantissima a partire da un’antologia di Nino Martoglio che sorprende ed emoziona il pubblico. Vogliamo andare avanti così.

 

Durante la chiusura forzata dei teatri si è parlato molto di tele-teatro e molti attori hanno concentrato le loro energie su progetti per il web, qual è la tua posizione in tal senso, pensi che possano essere iniziative in grado di portare più spettatori in platea?

Non metterei limiti alle forme espressive. Certo è che "buttare" in video uno spettacolo teatrale senza una riscrittura mirata per il nuovo mezzo, significa ucciderlo. Ma certo è anche che se - ad esempio - la Rai in questo momento dedicasse degli spazi correttamente retribuiti al teatro contemporaneo - anziché a spettacoli che in tv appaiono ancora più vecchi -, ciò potrebbe non solo rappresentare un sostegno economico agli artisti, ma sensibilizzerebbe il pubblico, affinché torni poi a teatro più preparato e curioso.

Dal canto nostro già nel progetto luglio/ottobre, che abbiamo intitolato IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO, sono previste alcune letture on line, ma realizzate con camere, luci e audio professionali, sul palco, con un’idea registica. Saranno a disposizione di pubblico e scuole a breve. Le scuole avranno molti problemi alla riapertura e noi vogliamo essere d’aiuto con prodotti didattici di qualità Covid19-compatibili.

 

In che modo il teatro stabile di Catania, del quale sei direttore, si sta preparando alla prossima, difficile, stagione: in linea con le scelte degli ultimi anni?

Se per un periodo dovremo convivere con questa pandemia, lo faremo. Realizzeremo spettacoli in distanziamento e spettacoli on line. I lavori in digitale saranno studiati appositamente. Le tre produzioni previste nell’estate 2020, saranno realizzate per ora in forma di studio e debutteranno nel 2021. Procederemo da ottobre  a dicembre con spettacoli pensati in distanziamento, dove però questo limite diventa una sfida espressiva. Si può fare. Da gennaio ci auguriamo che tutto torni alla normalità perciò abbiamo progettato una grande ripresa, un anno fittissimo di attività, una vera festa per tutto l’anno. Speriamo.

 

Nel frattempo per “recuperare” il tempo perso, ho visto che avete pensato ad un cartellone estivo, di cosa si tratta?

Il Teatro Stabile di Catania ha in programma molte attività per l'estate 2020, dal vivo e in digitale: dopo questa pausa obbligata, vogliamo lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Sarà un'estate dedicata alla narrazione di una Sicilia reinventata grazie al coinvolgimento di artisti giovani e innovativi. 

Autori noti e meno noti, registi  innovativi, attori  capaci di interpretare il proprio ruolo in modo contemporaneo e originale, creazioni in luoghi di fascino o in digitale, il coinvolgimento forte dell'Università di Catania, ma anche la ristrutturazione della sala Verga, che vogliamo trasformare in uno spazio più moderno e accogliente,  una comunicazione più adatta al nuovo millennio: ecco alcune delle  strade che stiamo intraprendendo per coinvolgere fortemente le giovani generazioni, senza dimenticare l'entusiasmo dei fedeli abbonati. 

LU CORI NON ‘NVECCHIA  di Martoglio con la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi: Enzo Vetrano e Stefano Randisi, pluripremiati autori e registi, proseguono il loro studio sui testi classici, continuando a distinguersi per uno sguardo innovativo sugli autori affrontati. I due tracciano un percorso che conduce Martoglio fuori dalle strade battute per decenni, verso la riscoperta di una verità della parola e per ritrovarlo nella veste di autore dei grandi attori dei primi novecento, da Giovanni Grasso ad Angelo Musco. 

Covid19 ha cancellato le tre produzioni estive. Il Teatro Stabile di Catania per proteggere gli artisti ha programmato tre studi nel 2020, il cui debutto verrà riproposto nel 2021. Le registrazioni saranno offerte come cadeaux agli spettatori più affezionati.

Si tratta di:

LA PACCHIONA 

una versione siciliana di Fat pig
di Neil LaBute
traduzione di Marcello Cotugno e Gianluca Ficca - adattamento a cura della compagnia con Paolo Mazzarelli, Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Chiara Gambino
regia Marcello Cotugno
scene e costumi Luigi Ferrigno, Sara Palmieri - luci Gaetano La Mela - audio Giuseppe Alì colonna sonora a cura di Marcello Cotugno - aiuto regia Martina Gargiulo
produzione Teatro Stabile di Catania 

Una versione tutta siciliana del romanzo Fat Pig di Neil Labute. Che cosa significa essere grassi? E che cosa significa innamorarsi di una donna grassa? Uno spettacolo che indaga il chiacchiericcio di paese per riflettere con ironia e leggerezza sui temi della diversità e dell’esclusione sociale, attraverso lo sguardo di una bibliotecaria “pacchiona” e quello di un giovane milanese, da poco trasferitosi in Sicilia, che si innamora di lei. Se l’aspetto fisico non deve deludere i gusti dell’ambiente sociale a cui apparteniamo, come si fa a impedire che i giudizi degli altri minaccino la nostra felicità? 

LA NUOVA COLONIA 

di Luigi Pirandello adattamento e regia di Simone Luglio con Dario Aita, Antonio Alveario, Giovanni Arezzo, Lucia Cammalleri, Michele Carvello, Roberta Catanese, Antonio Cicero, Federico Fiorenza, Simone Luglio, Luca Massaro, Claudio Zappalà scene e costumi Claudia Gambadoro - cura del movimento scenico Lucia Cammalleri videomaker Andrea Gambadoro - assistente alla regia e dramaturg Francesca Fichera musiche originali Salvo Seminatore - luci Gaetano La Mela - audio Giuseppe Alì produzione Teatro Stabile di Catania Una compagnia di 11 giovani attori siciliani alle prese con un Pirandello poco frequentato, per riflettere sul tema dell’utopia. Quello de La Nuova colonia è un mito che parla di oggi e racconta il desiderio delle nuove generazioni di partire per costruire il proprio futuro, cambiare la propria esistenza e provare a fondare una società diversa. Pirandello è un modo di fare teatro, un suono ricorrente. Ha la riconoscibilità che hanno le grandi rock star. Simone Luglio prova a tradurlo per il pubblico contemporaneo con la regia di uno spettaco- lo che, in vista del debutto nel 2021, è allo stesso tempo uno spazio di sperimentazione, un video documentario e un live streaming per spiare futuri incerti, ma possibili. 

PINOCCHIO 

di Franco Scaldati
adattamento e regia Livia Gionfrida
con Aurora Quattrocchi, Alessandra Fazzino, Manuela Ventura, Cosimo Coltraro, Aurora Peres, Domenico Ciaramitaro produzione Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Teatro Metropopolare 

Un Pinocchio inedito dove uomini, fate, pupi e animali hanno lo stesso diritto di parola e sono ugualmente impegnati nella violenta lotta alla sopravvivenza. Una storia di emarginati, poveri e innocenti. Un racconto degli ultimi pieno di poesia, diretto dalla giovane Livia Gionfrida. L’opera di Franco Scaldati è un concerto di suoni e colori che ripercorre la mitica storia del burattino collodiano, in una Sicilia fiabesca in cui l’umorismo e la tragedia si mescolano. 

Infine:

LA MIA ESISTENZA D'ACQUARIO 

spettacolo online 

di Pier Maria Rosso di San Secondo
regia di Lydia Giordano
con Lydia Giordano, Sara Firrarello, Roberta Lidia De Stefano, Lisa Galantini, Caterina Luciani, Barbara Giordano, Manuela Ventura, Roberta Caronia, Deniz Ozdogan, Aurora Peres, Silvia Valsesia, Isabella Macchi, Sara Lazzaro, Alice Spisa, Irene Timpanaro, Viola Graziosi, Egle Doria
produzione Teatro Stabile di Catania 

Diciassette attrici bloccate nello schermo, come un pesce in un acquario, danno voce a una giovane donna che racconta la sua relazione con la madre attrice. Un rarissimo testo di Pier Maria Rosso di San Secondo che Lydia Giordano, alla sua prima esperienza registica, riporta alla luce in un progetto nato per la fruizione digitale: ogni attrice reciterà dalla propria casa grazie alla piattaforma ZoomPro e sarà immersa in una illustrazione come in acqua viva. Al termine di ogni monologo il pubblico avrà la possibilità di vedere l’attrice successiva, come in un sogno, in una fuga di fermi, fino all’affondo finale. 

Ci accingiamo alla riapertura con emozione e con la consapevolezza della fragilità della condizione dei lavoratori dello spettacolo dal vivo. Crediamo che i teatri, ora più che mai, abbiano il dovere di reinventarsi un dialogo con il pubblico, di creare lavoro e di accogliere i cittadini in un luogo dove trovare pensiero, bellezza e poesia.

 

 

 

Enrico Ferdinandi

17 luglio 2020

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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