Venerdì, 29 Marzo 2024
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Recensione dello spettacolo Urlando urlando - C'è posto per te, in scena a l Teatro Kopó dal 28 al 31 gennaio 2016

 

Urlare per non essere ascoltati...questa sembra essere la filosofia di Donatella che passa da anni la maggior parte del suo tempo (ne parla come fosse un impiego full time) seduta sulla panchina di un parco pubblico, in una metropoli, ad urlare contro le ingiustizie di un Mondo che sembra essere cambiato solo in peggio.

Panchina che paradossalmente è diventata la sua migliore amica e confidente intima (le fa tantissime domande) di paranoie, paure, complessi.
Un giorno però capita di lì per caso Umberto, psicologo disoccupato, scappato dalla provincia per constatare con amarezza che in una metropoli di migliaia di abitanti non si riescono a trovare dieci persone per fare una partita a calcetto.

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#recensione dello spettacolo Game Over in scena al teatro Lo Spazio dal 19 al 24 gennaio 2016

«Nel teatro come nella letteratura ci sono storie che non vengono scritte per essere lette seduti comodi in poltrona o davanti un camino acceso e poi magari consigliate agli amici come se fossimo stati noi a scriverle; a volte queste storie, più o meno esplicitamente, ci avvertono che il viaggio non sarà confortevole, che la strada potrebbe essere senza via d’uscita e che qualsiasi compromesso sarà vietato»: è così, da queste dichiarazioni del regista Daniele Nuccetelli, che nasce Game Over, opera liberamente tratta dall'autobiografia testuale "L'equilibrista" di Maurizio Paparella, andato in scena dal 19 al 24 Gennaio presso il teatro Lo Spazio. Una vera e propria parabola discendente dove già il titolo serve a rendere l'idea di uno spettacolo che esce totalmente dalla logica lineare della narrazione classica. Un monologo?

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Recensione dello spettacolo Mumble Mumble, in scena al Teatro Brancaccino dal 21 al 24 gennaio 2016.

Il camerino di un teatro di provincia, due attori alle prese con le prove di un testo di Dostoevskij. A dare l'innesco alla scintilla del ricordo una battuta che proprio non viene con la giusta naturalezza e a passare dall'immortale scrittore russo alla catarsi di se stessi il passo è breve. Emanuele Salce inizia così una sua particolarissima ricerca del tempo perduto che saltando dal nomignolo con cui lo chiamavano da bambino (per l'appunto Mumble Mumble) ai primi provini dove ventenni neodiplomati all'Accademia o al Centro Sperimentale sentendo il suo vocione lo sbeffeggiavano sostenendo che volesse fare il verso a Gassmann finisce per soffermarsi sui suoi ventitré anni, il giorno del funerale del padre biologico, Luciano Salce e cogliendone le sfaccettature più grottesche fa un salto di 11 anni per raccontare sdrammatizzando un altro funerale, quello del padre putativo Vittorio Gassmann.

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Recensione dello spettacolo Xenofilia in scena al Teatro Planet dal 22 al 24 gennaio 2016

«Passing stranger! you do not know how longingly I look upon you,

you must be he I was seeking, or she I was seeking (it comes to me as of a dream)»

(Walt Whitman, To a Stranger, Leaves of Grass, 1900)                

 

L'inizio di Xenofilia è dei più classici per chi sia un amante dei film di fantascienza: una ragazza, un incidente stradale, l'incontro con un essere non umano, probabilmente un alieno atterrato male.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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