Venerdì, 19 Aprile 2024
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CENERE ALLA CENERE

testo: Harold Pinter

regia: Giacomo Galantucci

con: Valentina Borriello, Fabio Liparulo

 

Ci sono opere d'arte, come quelle di Robert Cottingham, che nel totalizzare lo spazio visivo dell'opera sul compimento retinico di un dettaglio, riescono a travalicare non solo lo specifico materiale del soggetto, ma anche i limiti della realtà dimensionale che viviamo, permettendoci un'indagine virtuale di oggetti, ambiti e questioni del nostro mondo ben più difficoltosa se distratti dai connotati materiali di questa realtà, nonché degli elementi che la vivono.

La strutturazione di questo particolare fenomeno è proprio quello che è rintracciabile nel compimento scenico di testi teatrali dalla forte connotazione concettuale com'è Ashes to ashes, di Harold Pinter. 

Tutta la commedia si svolge nello spazio di una conversazione, ovvero, più precisamente, della parte finale di questa: un momento della discussione tra due personaggi, Rebecca e Devlin, moglie e marito, il cui salotto si apre allo sguardo dello spettatore in un momento che si profila però quale altro dal tempo reale; un frangente eterno,  metafisico,  ove è in essere il viaggio allucinato di una Rebecca la cui necessità di razionalizzazione fa i conti, suo malgrado, con i ricordi di una donna, o di un secolo (il ventesimo), che nonostante la potenziale efficacia e la ragion d'essere di un'artificiosa e spensierata normalità domestica, si trova in una impasse esistenziale. 

La discussione, la quale inizialmente si presenta essere come una mera indagine di Devlin nell'intimità affettiva e passionale di Rebecca, determinata da una focosa gelosia, ingabbiata dentro schemi di razionale convenzionalità e mossa dalla presenza di un fantasma, il pensiero di un amante di lei, rivela in realtà, nel suo compiersi, contenuti ben più complessi, stratigraficamente generati, ma in essere tutti nel medesimo momento. 

Si tratta di un testo estremamente intenso e  passibile di molteplici letture, che l'ensemble di Spazio 47 decide di leggere sottolineando la chiave del contrasto tra i due “€elementi”€, in scena, nonché immergendosi così, filologicamente, nelle trame dello scritto pinteriano, in una azione attoriale levigata da una visione performativa che nella accettazione e partecipazione della concreta verità della discussione descritta trova forse il migliore strumento di epifania di tutte le sue possibili connotazioni metaforiche.

 

Giuliano Armini

31 maggio 2014

 

info:

dal 26 al 31 maggio

presso Spazio 47

via Pontina km 47,015 (Aprilia)

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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