Martedì, 23 Aprile 2024
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La nuda proprietà di Rodolfo Laganà

Recensione dello spettacolo "nuda proprietà" in scena al teatro Ghione dal 4 al 21 dicembre.

Rodolfo Laganà si svela al pubblico romano nella sua più intima nudità. A guardare la locandina dello spettacolo verrebbe quasi da pensare, e molti spettatori prima di entrare a teatro lo hanno pensato veramente, di trovarlo nudo, nel senso fisico, superficiale. 

Quello che troviamo sul paco del Ghione è in realtà un Laganà che nasconde molta profondità. Una profondità celata dietro a battute comiche, più o meno scontate ma pur sempre gradevoli, che riguarda temi importanti del vivere. I vestiti rimangono aderenti alla sua pelle quindi, quelli messi a nudo sono i suoi segreti, i suoi occhi sono quelli che si raccontano e che raccontano, con l’esperienza di un uomo vissuto, giunto come dice lui alla fatidica “mezza età”, delle cose della vita che più lo hanno trasformato e fatto riflettere.

La proprietà è il primo grande tema: di cosa siamo veramente proprietari se non di quel poco che abbiamo dentro? Questo è il messaggio che Laganà vuole lasciare fin dalle prime battute. Anche quando continua il suo spettacolo, raccontandosi e facendo riflettere, ridendo, sullo stato attuale della società, dalla diffidenza latente, alla mania delle diete passando per le lotte fra commercianti in tempo di crisi, in realtà non fa altro che preparare lo spettatore per il messaggio più importante.

Emozionato racconta del vero motivo che lo ha portato a mettersi a nudo. Quella tanto “temuta” malattia, la Sclerosi multipla, che ad un certo punto della sua vita lo ha portato a riconsiderare il modo di rapportarsi con gli altri e con se stesso. 

Un monologo comico generalmente fa ridere riflettendo, quello visto stasera ha fatto riflettere e sorridere. Ci ha fatto sorridere della vita, delle sue bellezze e dei suoi piccoli drammi, che rimangono drammi solo se noi vogliamo farli rimanere tali. Laganà ci rivela così, seppur in maniera latente, una parte di se che ci piace e che ci piacerebbe approfondire in futuro.

 

Interessante la messa in scena, così come l’intervento in scena di Roberto Giglio e di Gianni Quinto.

 

 

Enrico Ferdinandi

 

 

6 dicembre 2014

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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