Martedì, 14 Maggio 2024
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Greg in agGregazioni: un’indagine sull’animo umano, tra ironia e poesia all’OFF/OFF Theatre

Recensione dello spettacolo teatrale: AgGregazioni, di Claudio “Greg” Gregori. Con Claudio Gregori. Al pianoforte Attilio Di Giovanni. Regia di Mauro Mandolini. In scena al teatro Off/Off Theatre dal 19 Novembre 2019 al 1 Dicembre 2019

 

Era una pioggia insistente quella caduta in queste sere su Roma e all’Off/Off Theatre, bagnando i racconti del detective Samuel J.Mallory, caratterizzati da atmosfere misteriose,  locali nebbiosi e ambigui e con... una rogna da sbrigare. Autoconvincendosi, non senza contraddizioni, di essere americano per darsi un tono, il nostro italianissimo detective deve risolvere un caso riguardante un ragazzo di periferia, Polpetta, distintosi dal gruppo dei pari per aver avuto “un’idea”, ovvero un pensiero fuori dal coro. Risulta sospetta la sua sparizione dopo aver chiesto aiuto al detective stesso. Imbeccato dai genitori del ragazzo, che non mancano di illustrare il loro “stile” relazionale ed educativo, il detective Mallory setaccerà i locali frequentati dal ragazzo, sulle tracce di chi lo conosce o di chi ha avuto contatti con lui. Come Don Mariano... un sacerdote con una faccia tutt’altro che rassicurante e alquanto dissonante con l’abito che porta, ma che contribuirà a far ritrovare Polpetta, per l’ultima volta, al detective. 

Nel suo monologo della durata di circa un’ora e mezzo, tratto dal suo omonimo libro, Claudio “Greg” Gregori è apparso perfettamente a proprio agio nel caratterizzare creativamente la scena, impartendo al suo assolo una ritmica sobria e costante. Questa, pur non raggiungendo particolari acuti, non è mai stata preda di pericolosi ribassi. La varietà dei personaggi incontrati dal detective sono stati interpretati dallo stesso attore, che, definendoli con tratti ben marcati, ha connotato di imprevedibili note polifoniche la sua performance. Appropriata la scelta registica, da parte di Massimo Mandolini, di proporre uno stile recitativo dal registro vocale sobrio e confidenziale, ben amalgamato con la densità delle atmosfere noir old style, esaltando così l’animo del personaggio che  sembra mantenere ancora addosso la sensazioni dei propri ricordi. La rappresentazione sembra imperniarsi attorno ad una drammaturgia dalle tinte contrastanti che alterna momenti aulici, smontati da improvvise gag demenziali. I personaggi, nella loro unicità caratteriale, a fronte di un eloquio profondo proveniente da storie personali, vengono infatti simpaticamente contraddetti dalla loro malcelata imperfezione. La doppia natura della scrittura sembra di fatto riflettere e raccontare l’ambivalenza dell’essere umano, costretto, per l’altrui approvazione, a mascherare la propria essenza dietro un’aria seriosa e austera dalla quale prima o poi verrà tradito. Prototipo principe di tale modello sarà proprio il detective, costretto ad americanizzare il suo nome, pensandosi così più credibile. Ad introdurre la serata con gli onori di casa, è stata la preziosa incursione di Ivan Ivanovic Njuchin, interpretato sempre da Greg, personaggio di Checov ne “I danni del tabacco”. Egli, professore e conferenziere scientifico, nonostante un goffo tentativo di destare timore reverenziale, si sfoga con il pubblico circa il suo essere preda e vittima della detestata moglie, quasi ad introdurci il tema dominante della serata: le apparenze non mimetizzano la debolezza umana.

All’interno di una performance decisamente riuscita, nonostante alcuni personaggi non siano sembrati prototipi originalissimi, il maestro Attilio Di Giovanni restituisce con il suo pianoforte ulteriore eleganza alla serata, esaltando le convincenti doti canore di Greg. Al fine di restituire ulteriore brio ad un determinato momento, forse sarebbe stato preferibile che lo stesso Di Giovanni, simpaticamente provocato a più riprese da Greg, entrasse più in scena duettando, anche solo espressivamente, con l’attore. 

Pubblico decisamente soddisfatto per una proposta teatrale raffinata e complessivamente convincente. 

 

Simone Marcari

22 novembre 2019

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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