Sabato, 27 Luglio 2024
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Carrozzerie n.o.t. - Tra paure, misure di sicurezze ed entusiasmo: riparte il festival Inventaria

Recensione di Cascando della compagnia DoveComeQuando in scena alle Carrozzerie n.o.t . nell'ambito del Festival Inventaria, andato in scena il 9 e il 10 ottobre 2020
 
 

Bisogna mettere un punto. Bisogna che le cose finiscano. Si chiama coraggio.”

Il teatro off non si ferma: lo spazio dalle atmosfere vintage e alternative di Carrozzerie n.o.t, sfida con coraggio e in sicurezza il clima di sfiducia e di paura dei contagi da Covid-19 rompendo la tensione avvertita nel settore della cultura, con la nuova edizione del festival Inventaria. Il primo spettacolo in scena dal titolo Cascando, è stato scritto e diretto di Pietro Dattola, direttore artistico della stessa manifestazione. Come titolo, già la scelta di questo verbo coniugato poi al gerundio, rimanda al senso di precarietà, d’inconsistenza, alla paura, prolungati nel tempo di un’intera esistenza. La protagonista, Anna è al centro della scena vuota dal buio della quale si intravede la presenza un unico oggetto: una sedia trasparente interpretabile come una metafora dell’inconsistenza di tutti i punti di riferimento personali, sociali e culturali che circondano la vita della protagonista, quindi una mancanza di sostegni.

Questo senso di vuoto, si traduce in un turbinio interiore che comporta la perenne sensazione di cadere da fermo e l’impossibilità di trovare momenti di serenità: “Ma tu come fai a dormire la notte?” è l’interrogativo incessante che si ripete per tutta la durata del monologo. Le soluzioni per vincere questo tormento sono le più svariate: dal Lexotan, al gioco delle carte, allo sfinimento fisico per crollare. Ma neanche il continuo “occuparsi per non preoccuparsi” sembra allontanare le ansie, le nevrosi, la paura della notte che incombe come un incubo perenne. Qual è la vera natura di questa paura? Ad un’analisi più profonda, sembra l’espressione del disorientamento e del disagio dell’uomo contemporaneo che si chiede: “Noi che stiamo facendo qua?” Neanche la figura simbolica di un “maestro”, interpellato in un surreale dialogo, riesce a placare le sue ansie, nonostante i numerosi suggerimenti preconfezionati nei suoi molteplici saggi composti sul coraggio. 

Da questo monologo dalla forma accuratissima, intessuto di rime, figure retoriche come anafore, metafore, ricco di accenti lirici, emerge la realtà dell’uomo contemporaneo confuso, spaventato, nevrotico, agitato che corre senza una meta e senza trovare un significato preciso nel viaggio della vita. Si giunge sul finale ad un’unica certezza: “Almeno scaldiamoci insieme come quando eravamo bambini e non avevamo paura”.

Il pubblico in sala, nonostante la sofferenza della mascherina e del distanziamento, si rivela partecipe e commosso, grazie ad un testo complesso, ma coinvolgente e commovente, ma anche per la brillante performance attoriale di Flavia Germana de Lipsis che in un’ora circa di monologo, comunica l’intricato mondo emotivo del suo personaggio ricorrendo a toni mai monocordi e ad una mimica ed ad una gestualità fortemente espressiva. Evidente, da parte della regia, il lavoro sul corpo, che nell’incessante movimento sulla scena, in molti passaggi a ritmo di Born to be alive, esprime all’esterno le nevrosi interiori del suo personaggio, conferendo, con tale scelta, dinamicità alla drammaturgia, che per la densità dei contenuti, rischiava di essere ostica per un vasto pubblico. Il disegno luci variegato ha egualmente contribuito all’effetto dinamico. Intenso, coinvolgente ed emozionante il risultato finale. 

 

Mena Zarrelli

13 ottobre 2020

 

 

informazioni

Carrozzerie n.o.t.

Venerdì 9 e Sabato 10 ottobre 2020 – ore 21

CASCANDO!

Scritto e diretto da Pietro Dattola

con Flavia Germana de Lipsis

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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