Venerdì, 29 Marzo 2024
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Donne e ormoni al teatro Lo Spazio di Roma: un racconto sulle stagioni della vita... da migliorare

Recensione dello spettacolo Dosaggio ormonale in scena al Teatro Lo Spazio il giorno 10 e 11 febbraio 2022, di e con Giuditta Cambieri e Lorella Pieralli

 

Due donne, Giuditta Cambieri e Lorella Pieralli, provano a spiegarci in un’ora di spettacolo, come le variazioni ormonali possano incidere e condizionare tante circostanze del pianeta femminile, nello specifico il turbolento periodo della menopausa. Due bellezze naturali, semplici, che hanno superato i cinquanta, danno vita ad una performance mista di musica e recitazione. Lorella Pieralli intona i pezzi musicali in tema con la serata in cui, con estrema ironia, evidenzia tutte le criticità tipiche della vita di una donna che “sta perdendo ormoni”.

Supporta così il monologo di Giuditta Cambieri che, a sua volta, ci presenta il percorso di chi deve affrontare quotidianamente “sudarelle”, stanchezza perenne, insonnia, ansia per motivi banali, raccontato sempre con esilarante comicità… Con padronanza del proprio corpo, la Cambieri accompagna le parole con movenze del corpo agili, sinuose, ritmiche, conferendo vivacità e dinamicità alla drammaturgia. Nel contempo, va a ritroso sui momenti salienti della sua esistenza, rivivendo circostanze paradossali che hanno determinato alcuni aspetti della sua vita, allargando quindi l’orizzonte del discorso al suo percorso di vita come donna. L’educazione rigida e bigotta delle Suore Orsoline ha inciso sul senso della fede e sui gusti sessuali della protagonista che già da bambina sentiva interesse per le mamme delle sue amichette, ma non le era consentito esprimerlo. Vengono sfatati alcuni stereotipi sulle donne omosessuali che non sono solo quelle che hanno i capelli corti e vanno a giocare a calcetto, ma possono essere donne assolutamente femminili. Sul finale, ci accompagnano riflessioni sulla terza età, caratterizzata da un regresso infantile, da egoismo, solitudine. Dopo quest’esplorazione a 360° nell’interiorità della protagonista, sul finale si ricorre a rotoli di carta igienica utilizzata con grande inventiva per più funzioni scenografiche: per asciugare il sudore, come fascia, come cinta, come foulard, per simulare l’abito da sposa, una gravidanza, il nascituro, sottolineando così svariati momenti e aspetti del mondo femminile.

Di livello la prova attoriale della Cambieri e della Pieralli che le fa da spalla, la quale con i suoi frammezzi musicali ha armonizzato tutta la pièce con ritmo ed ironia. Il ricorso alla flessuosità e dinamicità del corpo, aggiunge verve all’opera. Il disegno luci si rivela efficace a separare le performance in coppia rispetto alle scene del monologo. La drammaturgia, però, presenta qualche criticità. In un unico calderone, tante tematiche, alcune sviluppate con intensità e ironia più accentuata, altre solo accennate, facendo calare, in qualche punto, l’attenzione dei numerosi spettatori in sala.

 

Mena Zarrelli

12 febbraio 2022

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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