Sabato, 20 Aprile 2024
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A cuore Aperto, al Teatro Ghione. Il paradosso di amare nonostante tutto

Recensione dello spettacolo A cuore aperto di Gianni Clementi. Con Massimo Wertmuller. Regia di Gianni Clementi. In scena al Teatro Ghione dal 17 al 20 Novembre 2022

 

Una camicia Hawaiana, un cappello bianco, una giacca estiva e un trolley. La volontà è una soltanto: lasciare Roma e andare a vivere a Honolulu, tra barriere coralline e pesci palla. Questa volta è per davvero, non come le volte precedenti caratterizzate da ripensamenti dell'ultimo momento. Stavolta Roma non lo frega, stavolta si parte e basta! Basta con quel modo di essere e di fare tutto romano, basta con la Roma dei neologismi, della pajata, di quella parlata strascicata e di quel vizio di sintetizzare e sminuire, in un'unica maledetta parola, sentimenti preziosi. È evidente: a Massimo Wertmuller è diventata proprio stretta Roma, ormai irriconoscibile anche a se stessa, completamente estranea a quella città che abbiamo vissuto da bambini, insudiciata, ora, dalla liquidità dei costumi e dall'ambiguità dei riferimenti di sempre. Già... Roma, specchio e focolaio di quella latitanza di regole e di ruoli che contaddistingue il nostro qui e ora, dove i genitori sono più adolescenti dei figli e i nonni vestono da adolescenti.

Il paragone con il passato è impietoso e si ha paura di sparire, di non riconoscerci più, diluiti anche noi nello smarrimento di ciò che pensavamo immutabile. Ma, come succede solo nelle più grandi storie d'amore, improvvisamente ci sorprendiamo disarmati di fronte a quello che a prima vista sembra uno scomodo paradosso, il bisogno vitale dei difetti della persona amata: sono proprio quelli a renderla unica e irripetibile. Ci mancheranno più di ogni altro aspetto... e lo sappiamo. Analogamente, tra le pieghe del grido esasperato di Wertmuller è rintracciabile un’ implicita e incondizionata dichiarazione d'amore travestita da quell' insofferenza a cui non rinunceremo mai.

Imperniato attorno alla figura di Massimo Vertmuller, coadiuvato dai musicisti Pino Cangialosi e Mario De Meo, lo spettacolo, scritto e diretto da Gianni Clementi, coniuga efficacemente divertimento e amare riflessioni. Retrogusto, queste, di una comicità di buona fattura che sfiora e oltrepassa la mera immediatezza della risata. Le prerogative attoriali di Wertmuller, incarnate nella mimica, nell'espressività corporea, e nelle diverse gradazioni della timbrica vocale, valorizzando alcuni passaggi del testo, hanno altresì efficacemente colmato i cali di energia dello stesso che, sfiorando la ridondanza, ha più volte rasentato il “già visto”. Decisamente riuscita la scelta registica di creare varianti al testo recitato, dove inserti di riding e improvvise gag (che vedono coinvolti anche i due orchestrali) si alternano a canzoni romanesche (interpretate dallo stesso Wertmuller) e a racconti di storie e storiacce. L'interpretazione della “Canzone a Nina”, di Petrolini, incisa anche da Gigi Proietti, e un accenno de “Er Fattaccio der vicolo der moro", è stata una convincente prova recitativa - canora, oltre ad un elegante omaggio al Maestro. Appezzabile il progetto luci di Marco Laudando che, saturando cromaticamente la parete centrale del palcoscenico, partecipa e reagisce alla narrazione esaltandone il contenuto.

Per quanto convinto e sincero, l'applauso, in generale, esprime in parte anche un atto di  formale riconoscenza verso chi, comunque, si è speso sul palcoscenico. Ad informarci sul reale gradiente di soddisfazione del pubblico sono altri indizi, più intimi e slegati da regole implicite. A tal proposito, l’unanimità dei commenti entusiastici degli spettatori a fine spettacolo è il più attendibile attestato della indiscussa riuscita di questa prima.

 

Simone Marcari 

19 novembre 2022

 

informazioni

“A CUORE APERTO”, di Gianni Clementi

Con Massimo Wertmuller

Regia: Gianni Clementi

Musicisti: Pino Cangialosi e Mario De Meo

Musiche: Pino Cangialosi

Luci e fonica: Marco Laudando

 

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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