Giovedì, 28 Marzo 2024
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A Giffoni l’Arrival di Amy Adams si fa sentire con grida e boati: “Non vedevo l’ora di essere qui!”

L'attrice ha letteralmente conquistato i giurati del festival che, pur di ascoltare i consigli della loro beniamina, si sono ammutoliti riducendo la sala a un silenzio quasi ascetico

La seconda ospite internazionale di questa 47ma edizione del festival del cinema per ragazzi è giunta ieri in Cittadella dove i suoi grandi e piccoli fans l'attendevano trepidanti e prontissimi a tirar fuori smartphone, macchinette fotografiche e soprattutto penne per permettere a Amy di firmare loro tutti gli autografi possibili. Probabilmente anche perché supportata dalla presenza del marito Darren Le Gallo e dalla figlia Aviana, la Adams, classe '74 e originaria di Vicenza, non si è sottratta affatto al bagno di folla che le ha dato il benvenuto sul blue carpet, dove ha sfilato in un abito blu dal design floreale e si è data senza remore ai suoi fans, così come all'interno della magica Sala Truffaut che l'ha vista protagonista insieme ai ragazzi in un incontro davvero indimenticabile.


"Non sono mai stata una brava a fare i provini – ha confessato alla platea del festival la Adams - ma ho capito che non bisogna mai prenderla sul personale né rimuginarci sopra, ma voltare pagina, ricominciare da zero senza smettere mai di studiare e di crederci. E ve lo dice una che da giovane era timida... anzi che lo è tutt'ora", ed è proprio mentre cerca di rispondere alle molte domande dei giffoners, che Amy si emoziona e, con gli occhi lucidi, aggiunge: "Scusate, in prima fila c'è mia figlia e sta provando a farmi ridere a tutti i costi. Per inciso, l'ho chiamata Aviana in onore del vostro splendido paese dove sono nata e dove tutt'ora mi sento a casa. Qui la gente ti apre le porte della sua abitazione e ti invita a cena anche se ti conosce appena e tu non ti senti a disagio ad accettare. Ecco perché non vedevo l'ora di venire a Giffoni e di ritornare prestissimo". Una vera e propria dichiarazione d'amore al suo Paese di origine che l'ha seguita da lontano assistendo alla sua crescita professionale tra le star di Hollywood.
Come li sceglie Amy Adams i ruoli da interpretare sul grande (e presto piccolo) schermo? "Ora che sto invecchiando è importante per me scegliere storie che possano aiutare la gente, qualcosa che lasci il segno". E il suo personaggio di Lois Lane in Superman ha di sicuro lasciato il segno nel cuore dei più accaniti fans della serie di lungometraggi che vedono protagonista l'Uomo d'Acciaio, tanto che, nel ruolo di compagna di Clark Kent, la Adams tornerà ben presto nell'atteso film 'Justice League'.
L'attrice, che i più avranno avuto modo di ammirare recentemente nel film fantascientifico 'Arrival', ha confermato che: "Il messaggio di questo lavoro è la promozione del senso di unità tra i popoli in un periodo in cui non si fa che parlare di guerra. Lo so, sono un'idealista ma davvero spero ci si renda conto che i conflitti non ci stanno portando da nessuna parte e che dobbiamo trovare un modo di comunicare. Lo dico per voi, per le nuove generazioni che si affacciano alla vita e vedervi qui a Giffoni, tutti insieme, mi sembra un ottimo primo passo in questa direzione, in voi ripongo tutte le mie speranze". Se ancora molto dev'esser fatto perché si realizzi la pace nel mondo, lo stesso vale anche per il sessismo di cui ancora Hollywood soffre e che ormai non è limitato solo al mondo dello spettacolo, ma esiste in molte forme e si manifesta anche in maniera inconsapevole: "Dobbiamo ancora fare molto per abbattere certi muri, questo nel rispetto degli altri e delle molte donne, come, o diverse da me".

 

Diana Della Mura
19 luglio 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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