Sabato, 27 Luglio 2024
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GFF 2017: la quarta giornata di festival ha visto protagonisti i The Jackal nella loro forma migliore e non solo

Sul blue carpet di questo inizio settimana hanno sfilato Marco Giallini e Max Giusti, Paolo Ruffini e Arisa protagonisti di Cattivissimo Me 3

Inizio settimana col botto per il festival dei ragazzi di Giffoni: tanti i protagonisti che si sono avvicendati lunedì 17 e che hanno portato una ventata di novità al festival. Di forte impatto, è stato l'incontro del pubblico con il gruppo dei The Jackal: i ragazzi, quasi al completo, sono tornati in Cittadella e sono stati travolti dai loro fans come vere e proprie star. Tutti loro si sono confrontati con grande entusiasmo ed emozione con i loro fans in sala presentando quello che si è già rivelato essere il film italiano più atteso nelle sale cinematografiche, ovvero 'Addio Fottuti Musi Verdi', il primo lungometraggio che li vede protagonisti. L'approdo su grande schermo, però, non li ha affatto cambiati e non ne tradisce le origini: "Qualunque piattaforma racconta una storia a modo suo – spiega il regista del film, Francesco Capaldo – e nessuna è migliore dell'altra. L'altro giorno il barista ha chiesto a Ciro: "Ma quante visualizzazioni dovete fare per essere chiamati?". Non funziona così, come fosse un'assunzione verso un piano più alto. Ogni canale ha la propria dignità". Inutile sottolineare come non siano mancate le battute durante l'incontro, i saluti in versione 'vrenzole', gli sguardi da 'gay ingenui' e un accenno di 'Despacito' per giocare con il pubblico in sala e, in qualche modo, anche per stemperare la tensione che può giustamente nascere da un momento così topico dato che anche loro, come ammesso dallo stesso Simone Ruzzo, sono cresciuti seguendo il festival in tv.


Un'esplosione di emozioni ha contraddistinto anche l'arrivo sul blue carpet dei protagonisti di 'Cattivissimo Me 3', ovvero Max Giusti, Arisa e Paolo Ruffini che hanno prestato la propria voce ai personaggi del nuovo capitolo della saga firmata dalla Illumination Entertainment. "Vorrei una cittadinanza in questo posto – ha confessato Ruffini - Arrivi e sei accolto magnificamente, trovi dei ragazzi che vogliono parlare di cinema. Qui c'è un estratto del cinema, a volte il settore è fatto di critici noiosi e snob: Giffoni è una spremuta di cinema, come quando dall'estrattore tiri fuori il buono della frutta. Questo festival tira fuori il buono del cinema, il futuro". Ruffini presta la sua voce a una new entry, il perfido Balthasar Bratt, quello che lui ha definito come "un finto cattivo, un infelice che sfoga con cattiveria assoluta il suo insuccesso. In questi film sono belle anche le guerre, si combattono a colpi di danza e non di armi". In sala a dare dimostrazione della magica arte del doppiaggio è stato il camaleontico Max Giusti, che ha saputo subito ipnotizzare e incantare la platea con la sua performance estemporanea, e ha spiegato a tutti che "Cattivissimo Me è stato un lavoro certosino, negli anni è diventata una cosa sempre più grande. Il primo è stata una scommessa, il secondo una promessa e il terzo una conferma che sta avendo un richiamo mediatico stravolgente".
Molto interessanti e fortemente sentite anche le due Masterclass della giornata che hanno visto protagonisti il regista Alessandro D'Alatri e l'attore Marco Giallini: due personaggi che, in modi diversi ma non troppo, sono riusciti ad arrivare al cuore dei ragazzi attraverso i loro lavori. In classe con D'Alatri è stato impossibile non tornare sul suo 'The Startup', tanto criticato ma attraverso il quale il regista è riuscito a spiegare ai giovani il valore del sacrificio e l'importanza di sperimentare il senso di fallimento. "E' assurdo l'aver perso la dignità dell'errore: non sento più nessuno dire 'Scusa, ho sbagliato', eppure è il modo per confrontarsi con se stessi. L'ego non è una cosa negativa, anzi a scuola dovrebbero insegnarci a conoscere i nostri limiti per imparare a gestirli. Il problema è pensare di non averne... 'Se sai, non sei'" ha sottolineato il Maestro ai ragazzi. Anche Marco Giallini non si è risparmiato coi ragazzi rivelando che: "Per fare questo lavoro ci vuole talento, come per tutti i lavori. L'80% delle persone che fanno cose sono prive di talento, anche, ad esempio, tra i calciatori. Ai ragazzi consiglio di fregarsene sempre un po' come faccio io. Io ho sempre inseguito i miei sogni, ma lasciando da parte l'ossessività. La serietà di quelli che vogliono e credono di poter cambiare il mondo mi annoia: prendetevi sul serio, ma non troppo. Siate liberi".

 

Diana Della Mura
19 luglio 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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