Sabato, 27 Luglio 2024
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Il sacrificio del cervo sacro: Lanthimos reinterpreta Euripide

#recensione del film "Il sacrificio del cervo sacro", regia di Yorgos Lanthimos
 
 
 
Se ci si sofferma sulla grande tradizione teatrale dell'antichità, Euripide è senza dubbio uno degli autori migliori e più completi del periodo. Durante i suoi ultimi anni egli scrisse Ifigenia in Aulide, grande tragedia. Al giorno d'oggi, rifacendosi all'opera di Euripide, il genio artistico di Yorgos Lanthimos dirige "Il sacrificio del cervo sacro".
La trama ci introduce al personaggio di Steven Murphy, un carismatico cardiologo con un pesante segreto alle spalle. Questi inizia a frequentare Martin Lang, un ragazzo molto problematico figlio di un ex paziente deceduto sul tavolo operatorio nel corso di un intervento. A poco a poco Martin si introdurrà nella sua vita e in quella della sua famiglia, formata dalla moglie Anna, la figlia Kim e l'irrequieto figlioletto Bob. Quando Bob si ammala in circostanze misteriose, Steven deve attuare una vera e propria corsa contro il tempo per tentare di salvare il ragazzo ma si troverà di fronte ad una dura verità: verrà costretto a scegliere tra la via più facile o una scelta morale tra le più dolorose possibili. Se non ce la facesse per il bambino non ci sarebbe scampo.
 
La nuova fatica del grande regista greco colpisce lo spettatore già all'inizio del film. È un film molto difficile con cui confrontarsi perché, al termine della visione, abbiamo provato emozioni molto forti, contrastanti e, generalmente, più che positive.
 
Quel che ci ha colpiti maggiormente è stato un inizio in pieno stile Kubrick dove, come nella prima versione di 2001 odissea nello spazio, un minuto di schermo nero accompagna l'inizio del film. Conclusa l'attesa, un intervento a cuore aperto sulle note del Stabat Mater di Schubert, ripreso con una regia maestosa che mostra l'operazione senza veli o censure, apre il film
 
Ottime le interpretazioni, a cominciare da un Colin Farrell molto in forma ed una sensuale Nicole Kidman. Interessante poi l'interpretazione di Raffey Cassidy nei panni di Kim. Il vero plauso, però, va senza dubbio a Barry Keoghan, interprete di Martin e il punto più a favore del film.
 
Come già detto, la regia di Lanthimos è magistrale ma, purtroppo, non ai livelli dei precedenti Kynodontas o The Lobster. Ciò che accomuna queste tre opere, così diverse tra loro, è l'eccellente sceneggiatura. Infatti, a co-scrivere "il sacrificio del cervo sacro" è lo storico collaboratore di Lanthimos, Efthymis Filippou.
 
Il finale del film è inaspettato, forse un po' criptico e devasta lo spettatore con tutta la sua potenza visiva.  Persino l'estenuante lentezza degli ultimi fotogrammi è funzionale a sottolineare quanto il regista abbia avuto un'attenzione chirurgica per questa sua fatica.
 
Per quanto concerne la nostra esperienza in sala, e questo reputiamo sia una parte importante a favore del nostro articolo, bisogna annoverare questa nuova opera di Lanthimos tra i cosiddetti "film d'autore". Infatti, "il sacrificio del cervo sacro", è il film meno adatto ai cosiddetti "Casual Watchers" ovvero quell'enorme fetta di pubblico che si avventura nella visione di un film o per distrarsi o per aver notato la presenza di un attore o un'attrice dal nome altisonante, come in questo caso Farrell e la Kidman, e rimangono puntualmente delusi o divertiti da scene che, più che far ridere, inquietano, disgustano e commuovono per la maestria e la cura con cui sono state dirette.
 
Ciò che invece non ci ha consentito di godere al meglio della visione del film è stata la scelta di mettere da parte, da un certo momento in poi del film, la figura di Martin. Per fortuna, poi, le successive scene con il personaggio interpretato da Keoghan, seppur poche, sono riuscite a restituire quella tensione che la presenza di Martin incute negli occhi dello spettatore
 
Pensiamo, inoltre, che la sua durata si sarebbe potuta accorciare di almeno venti minuti, se non mezz'ora. E purtroppo anche il ritmo del film è molto incostante.
 
In conclusione, "il sacrificio del cervo sacro" è un film di una potenza visiva e registica straordinaria. Non si può dire che sia il migliore prodotto girato dal regista ma, sicuramente, uno tra i più completi e potenti degli ultimi mesi. Il film è consigliato ai veri appassionati di Lanthimos e della sua filmografia ma anche a chiunque sia interessato ai film d'autore. Sicuramente uno dei migliori film di questa stagione cinematografica. 
 
 
Voto 8
 
Nicolò Ferdinandi
9 luglio 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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