Venerdì, 19 Aprile 2024
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Impronte di Maria Donata Papadia: la caducità è messa in mostra

Recensione della mostra Impronte presso Sacripante Gallery a Roma dal 7 al 30 luglio 2022

Domande sul corpo, proiezioni floreali, il gioco della creazione per sovrapposizione: questo è molto altro suggeriscono le interessanti opere che sanno di sapienza artigiana e che vanno a comporre la mostra Impronte di Maria Donata Papadia. L’artista, dopo essersi laureata all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, si appassiona al mondo del teatro: è infatti scenografa e costumista per il Teatro Due Mondi per diverso tempo. In quello spazio visionario può dar libero sfogo alla propria fantasia e lasciar germogliare i semi di una ricerca sul rapporto tra colore ed energia che dura ormai da trent’anni. E che l’accompagna ovunque, declinandosi nelle diverse sfaccettature con cui la Papadia ha deciso di esprimersi: pittrice, scenografa, costumista, ricercatrice cromatica. 

La mostra, ospitata presso l’elegantissima Sacripante Gallery, gioca a sedurre lo spettatore incantandolo con materiali eterei che sembrano danzare sulle pareti, a volte richiamandone con i colori i materiali di cui son fatte: si tratta di collage di carta velina su garza e tarlatana che celebrano l’impronta e ne ampliano il significato. In alcuni casi l’oggetto di indagine è il corpo: una mano, una mezza figura, una figura intera. Il risultato non cambia: i contorni, tracciati con la matita, vengono reinventati attraverso la sovrapposizione di carte appositamente create e colorate. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a opere dal sapore primitivo e contemporaneo, dove casualità e precisione chirurgica sembrano convivere in perfetto equilibrio. Sacre sindoni laiche nel loro concentrarsi sulla vita reale, sottolineando gioiosamente la caducità del corpo attraverso materiali che lo sono altrettanto. 

E poi ci sono i fiori: creazioni naif solo in apparenza, scaturite da proiezioni che aumentano la scala senza mai sacrificare i dettagli, forti dei colori con cui si schiudono eppure capaci di rimandare a una fragilità innata. Ancora una volta l’artista gioca con il transeunte: si può fermare su un materiale effimero qualcosa in continuo cambiamento? La risposta è nella cromia, ora vivace ora più tenue, delle opere che formano Impronte. E, ovviamente, negli occhi di chi guarda. 

 

Cristian Pandolfino

26 luglio 2022 

 

Informazioni

Sacripante Gallery - via Panisperna, 59 – Roma

Impronte

Di Maria Donata Papadia

Dal 7 al 30 luglio 2022

Orari: dal martedì alla domenica 11:00 – 02:00

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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