Venerdì, 19 Aprile 2024
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Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea: dal 1 luglio porte e cancelli chiusi

Il pubblico e i cittadini si chiedono perché e i direttori di Tor Bella Monaca, Quarticciolo e Scuderie Villino Corsini, nell’ultimo giorno di gestione dei teatri, intendono fare chiarezza.

E' un fatto: dal 1 luglio altri 3 Teatri romani chiudono, e non si sa bene fino a quando.

La felice gestione del Sistema Casa dei Teatri viene interrotta, sulla base delle ultime decisioni dell’Assessore Marinelli, con l’obbligo di riconsegnare nei primi giorni di luglio 2015 le chiavi del Teatro.

 

I 3 Teatri, nelle due passate stagioni contrassegnate da incredibili successi di pubblico e stampa, (stagioni indimenticabili e sotto gli occhi di tutti) non meritano un teatro senza teatro, senza musica, senza teatro ragazzi e danza almeno fino all’inizio o a metà del 2016, se non oltre.

Un teatro che è un’isola felice, un vero e proprio presidio culturale per i cittadini, gli studenti e tutto il territorio e, come tale, avrebbe bisogno di attenzioni, cure, passione: tutto quello che  i teatri hanno avuto nell’ultima gestione.

A seguito della conferenza stampa di protesta indetta lo scorso 25 giugno a Roma dai tre teatri interessati dalla chiusura,  il Tor Bella Monaca, il Quarticciolo e le Scuderie di Villino Corsini, l’Assessore Marinelli ha diramato una “Nota” nella quale promette il Bando per la gestione dei Teatri in questione entro 15 giorni e la consegna delle chiavi al Municipio nel periodo di limbo tra luglio 2015 e l’inizio del 2016.

Di fatto i 140.000 spettatori non potranno usufruire di una stagione teatrale, e dovranno “rinunciare alla stanza in più” sotto casa, aperta sempre (anche i giorni festivi). Per non parlare dell’inesistenza di una benché minima programmazione per i mesi estivi e autunnali (il Teatro Scuderie Villino Corsini chiude nel momento di massima attività, dato che lo spazio vive soprattutto da maggio a ottobre).

L’unica cosa certa è che da domani mattina i cittadini troveranno le porte dei teatri chiuse, i  telefoni staccati con conseguente cessazione di contratti di assicurazioni, utenze, certificati, sorveglianza, sicurezza: condizioni indispensabili affinché un teatro possa aprire al pubblico.

Il Presidente del Municipio VI Scipioni dichiara, in relazione al Teatro Tor Bella Monaca, che "sono stati richiesti ulteriori spazi nella programmazione da riservare alle realtà presenti sul territorio e alle Istituzioni Scolastiche in quanto il Teatro di Tor Bella Monaca è nato con il Progetto URBAN, un’iniziativa comunitaria destinata specificamente ad avviare interventi di rivitalizzazione sociale nei quartieri svantaggiati delle città europee". 

Desta sorpresa, quindi, la dichiarazione dello stesso Presidente Scipioni in contrasto con quella dei consiglieri di maggioranza del Municipio VI che, in relazione alle decisioni dell’Assessore avevano affermato "non intendiamo in nessun modo condividere questa scellerata decisione ed essere minimamente complici di questo omicidio culturale".

I cittadini del quartiere sono stati abituati ad una programmazione di altissimo livello con compagnie prestigiose che, grazie alla capacità di programmazione dei direttori, si sono esibiti spesso presentando in anteprima spettacoli che successivamente sono stati  programmati in teatri di grande prestigio.

Dice bene Alessandro Benvenuti, direttore artistico del Teatro Tor Bella Monaca:

“Sappiamo di non essere eterni. Anche stavolta lo sapevamo. Sapevamo che prima o poi l'avventura sarebbe finita. Non pensavamo che il modo sarebbe stato così squallido. Passare dallo stato di virtuosi a quello di incomodi offende le nostre coscienze. Abbiamo fatto meglio del Teatro di Roma nel gestire questo spazio spendendo molto, molto meno e ottenendo in cifre molto, molto di più. Non abbiamo dato lo spazio alla solita tribù di amici garantendo loro ricchi premi, semmai abbiamo chiesto ad alcuni amici di accettare il rischio di un magro incasso. Per il resto, tutto il resto, lo spazio lo abbiamo aperto a quanta più e varia gente di teatro possibile. Non abbiamo privilegiato un genere, ma tutti i generipensando che il nostro pubblico avesse il diritto di farsi un'idea di teatro più variegata possibile e decidendo poi lui a chi dare il proprio consenso, insegnandoci in tal modo tante cose dalle quali partire per fare riflessioni utili a tutti e stagioni migliori.

Abbiamo dato tempo, affetto, considerazione, energie e tanto ci è stato restituito.

Abbiamo creato un rapporto di parentela con il quartiere. Eravamo i loro vicini di casa, non gli alieni che parlano una lingua astrusa e considerano il prossimo solo merce umana da indottrinare. Abbiamo dimostrato che il teatro è vita e lo spazio dove si pratica una stanza in più da aggiungere alle case di tutti. 70.000 biglietti staccati. Abolito il malcostume degli omaggi. Da noi pagava anche la moglie del Direttore Artistico quando sedeva in sala occupando un posto. Con l'esempio abbiamo costruito vita, abbiamo dato e ricevuto rispetto. Da tutti... tranne da coloro, quei politici, che dovrebbero essere maestri di rispetto visto che vivono con i soldi nostri. La morte, ancora una volta, ha ucciso la vita.

Un'ultima cosa: per fare il Direttore Artistico io non ho percepito un centesimo in questi due anni. Non era previsto che ci dovessi guadagnare. Ho fatto quello che ho fatto solo per amore del teatro, della cultura e come sfida personale contro tutte le cornacchie che speravano che avremmo fallito. Cari abitanti di Tor Bella Monaca grazie per avermi fatto sentire uno di voi.”

Invece di chiudere la “Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea” che ingloba i teatri in questione, e a cambiare nome alla stessa in “Teatri in Comune”, l’Assessorato avrebbe dovuto indire il Bando per la gestione dei teatri a inizio 2015 per garantire “realmente” la continuità e salvaguardare i cittadini dei quartieri interessati, in simbiosi con il proprio Teatro, unico spazio culturale nei difficili quartieri.

A pagare il conto dei ritardi saranno proprio gli spettatori, e in particolare quelli del Teatro Tor Bella Monaca, privati di un cartellone teatrale e musicale per la fine del 2015, dello spettacolo di fine anno che l’anno scorso ha registrato un sold out di 300 persone, e probabilmente per buona parte del 2016. Le stagioni teatrali del prossimo anno sono già state ampiamente chiuse e presentate dagli altri Teatri romani, sarà difficile realizzarne una dignitosa; ne consegue che la “vera” stagione 2016 partirà molto probabilmente ad ottobre 2016 con una scandalosa chiusura di un anno e mezzo.

Questa scelta dell’amministrazione comunale non tiene, quindi, in alcun conto le esigenze dei cittadini che, ormai da giorni, sono sul piede di guerra, e stanno cercando in ogni modo di farsi sentire con numerose iniziative: dalla raccolta firme nel quartiere alla petizione online all'indirizzo www.change.org/p/sindaco-di-roma-ignazio-marino-assessore-giovanna-marinelli-non-lasciar-morire-i-teatri-di-cintura-di-roma che ha raggiunto quota 1350 firme in pochissimi giorni passando per il gruppo Facebook #nonsiinterrompeunemozione fino alla richiesta di Assemblea Pubblica presso il Teatro Tor Bella Monaca, inviata via pec da alcuni spettatori al Sindaco Marino, per capire e comprendere quella che viene giustamente definita “una scelta poco chiara”.

 

redazione

2 luglio 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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