Recensione teatrale di Mimì da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno di Mario Incudine in scena al Teatro Quirino dal 26 aprile al 1 maggio 2022
Essere del Sud, qualsiasi Sud del mondo, sembra sempre una condizione particolare che diventa, col tempo una caratteristica dell’anima. L’emigrazione è troppo spesso il destino riservato ai popoli del Sud, costretti a spostarsi per trovare condizioni di vita migliori, ma non per questo i colori, gli odori, il calore della propria terra vengono dimenticati. L’odore della tua terra ti si imprime addosso e lo trasporti ovunque vai. Le inflessioni linguistiche, poi, sono un tesserino di riconoscimento che da una parte evidenziano subito la tua provenienza, dall’altro richiamano con emozione chi si riconosce nello stesso dialetto. Le difficoltà e la fatica dell’integrazione sono insite in questo percorso di vita. La drammaturgia di Sabrina Petyx prova a restituire tale particolare vissuto nelle parole del protagonista: “Più salivo più mi sentivo a sud”. Infatti, più ti allontani dalla tua terra d’origine e più senti forte il legame con essa che ti rimanda un contesto esterno troppo spesso estraneo e rigettante. Ma questa connessione con la propria origine ti permette di “volare” alto, come sottolineano le note di Domenico Modugno, parte integrante dello spettacolo, poiché per “salire, bisogna scendere”.
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