Mercoledì, 15 Maggio 2024
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Un marito ideale: corruzione, integrità e ideali ai tempi di Oscar Wilde

Recensione dello spettacolo Un marito ideale in scena al Teatro Vittoria dal 12 al 29 novembre 2015

La prima volta che "Un marito ideale" è andato in scena era il 1895: con la sua scrittura leggera eppure carica di significati e sentimenti, e con quella vena d'ironia e di umorismo con cui Wilde solo sapeva scherzare su argomenti seri se non scottanti che caratterizzavano già la società londinese, la commedia riscosse il meritato successo. Il grande pregio di Wilde infatti, è quello di aver compreso che si poteva dire qualsiasi cosa a un inglese pur di farlo scherzando e lui nei suoi testi presentava al pubblico borghese i problemi di cui la società ottocentesca londinese era afflitta. E' proprio dei testi di Wilde far scaturire una risata, e in "Un marito ideale" il sorriso e a volte il riso non manca anche di fronte alla rappresentazione dei mali e delle tentazioni cui l'uomo è sottoposto. Temi principali che muovono le redini della commedia sono la corruzione politica e l'integrità dei governanti, tematiche quanto mai attuali che la compagnia Umberto Orsini ritrae in modo impeccabile attraverso i personaggi che si alternano sul palcoscenico, dimostrando di aver saputo cogliere in pieno lo spirito leggero e ironico del testo di Wilde.

 

La storia di "Un marito ideale" ruota principalmente intorno a quattro personaggi: sir Robert Chiltern, sir Arthur Goring, Mrs Cheveley e Mrs Chiltern, personaggi magistralmente interpretati e che sul palco fanno "fuoco e fiamme" determinando le sorti gli uni degli altri in una spirale di complicità, sotterfugi, bugie e interessi tale che lo spettatore ne viene irrimediabilmente rapito e portato a seguire le loro vicende con interesse e coinvolgimento nonostante sappia già come andrà a finire. Senza un attimo di pausa, le due ore di spettacolo volano: Roberto Valerio ha vestito perfettamente i panni dell' integerrimo e incorruttibile sir Robert Chiltern, che si vede nuovamente minacciato dal suo passato non troppo immacolato che torna a perseguitarlo nelle sembianze di Mrs Cheveley, l'affascinante tentatrice Valentina Sperlì. Per l'aura di immacolata rettitudine di Robert, la moglie Gertrud, sul palco Chiara Degani, prende il marito a modello di virtù al punto da affibbiargli la nomea di 'marito ideale'. Chi di ideali non osa nemmeno parlare è sir Arthur Goring, incarnato da un irresistibile Pietro Bontempo, migliore amico di Robert e perfetta incarnazione del dandy wildiano (se non proprio di Wilde stesso), la cui maggiore preoccupazione nella vita è quella di concedersi la più grande quantità di piaceri evitando ogni genere di impegni e responsabilità. Il personaggio che rimane fedele a se stesso e alle proprie idee, infatti, è Arthur che, risparmiando agli altri la saggezza delle sue convinzioni, sa come gira il mondo e perdona all'amico l'attimo di debolezza di cui fu vittima decidendo di aiutare lui e Gertrud a non rovinare la propria vita matrimoniale per colpa di un 'ideale'.

Tra battute caustiche, dialoghi frizzanti,nonsense e paradossi e virtuosismo verbale, si dipana la commedia che strizza l'occhio al nostro tempo e alla più recente attualità: qui si manifesta bene il genio di Wilde che sa comprendere l'umana natura e debolezza e sa descriverla con una verve e una leggerezza che non vogliono conferire al testo una vena di superficialità, ma sono piuttosto da interpetare come qualità fondamentali di un'opera d'arte quale "Un marito ideale" è. Opera d'arte che la compagnia ha saputo magistralmente portare in scena al Vittoria: cercando di inseguire una perfezione che non è loro, ogni personaggio è stato ritratto dai rispettivi interpreti con un'imperfezione perfetta che si evince dal testo wildiano, per cui lo spettatore ora condanna le debolezze dell'uno e dell'altro senza però affibbiare alcuna etichetta ma piuttosto sorridendo con un po' di amarezza dei pregi e difetti tipici di ogni uomo su questa terra.


Diana Delle Mura

15 novembre 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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