Giovedì, 05 Dicembre 2024
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Le voci del futuro della lirica ad Udine

Recensione del 1° Concorso di Canto Virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins al teatro Giovanni da Udine, il 5 giugno 2024

 

Il Concorso SOI Fiorenza Cedolins è nato nel 2020, il primo a scegliere la via ‘virtuale’ per superare  limiti e barriere imposti dal Covid.

Questa modalità ha da un lato allargato moltissimo il bacino degli utenti, che provengono realmente da tutto il mondo, dall’altro ha permesso anche una articolazione inedita dei giudizi: una giuria enorme, di un centinaio di esperti, fra giornalisti, agenti, musicisti, direttori artistici e sovrintendenti, oltre che una sorta di giuria popolare che assegna i suoi premi ‘indipendenti’.

Un modo per garantire potenziale visibilità ai giovani cantanti, per farsi sentire dai maggiori agenti italiani, senza doversi accollare spese di trasporto ed alloggio.

Idea quindi quanto mai meritoria, che ha incontrato un largo successo: moltissimi dei partecipanti delle precedenti edizioni hanno già trovato un posto rilevante nella programmazione dei teatri.

Per fare qualche esempio, Juliana Gregorian sarà Mimì all’Arena di Verona nei prossimi mesi; il mezzosoprano Andrea Nino era nel cast di ‘La Rondine’ alla Scala ed ha interpretato Adalgisa della ‘Norma’ al teatro La Maestranza a Siviglia; Laura Esposito è fresca Pamina a Como.

In qualche maniera questo concorso è diventato una preziosa vetrina mondiale e non a caso nella serata finale del concorso erano presenti in giuria i principali agenti italiani, firme internazionali del giornalismo, direttori artistici, il presidente dell’Associazione nazionale fondazioni lirico sinfoniche.

Lascia senza parola l’assenza delle istituzioni udinesi, che pare spesso troppo insensibile alle preziose proposte della Cedolins.

Forse un saluto del Sindaco, un mazzo di fiori da parte del direttivo del teatro non sarebbero giunti stonati.

Non perché  fossero necessari per i cantanti o gratificassero l’ideatrice del concorso, ma perché il territorio ne avrebbe sicuramente guadagnato in termini di immagine, perché associare il nome di Udine ai futuri protagonisti del melodramma avrebbe certamente aiutato alla visibilità della città.

Anche semplicemente nominare i finalisti ‘ambasciatori della cultura udinese’ nel mondo sarebbe stato un  gesto ad effetto, che sarebbe costato al massimo un DVD sul Tiepolo, che nel capoluogo friulano ha affrescato alcuni capolavori assoluti. 

Se vogliamo salvare il mondo con la cultura, per trovare un linguaggio universale di pace, le istituzioni devono riuscire ad incontrarsi, superare posizioni e frazionamenti ed insegnare con i fatti che possono esistere obiettivi universali da perseguire, come, per esempio, sostenere e credere nei giovani talenti.

Continuano in tanti  a parlare delle recite udinesi della Callas, ma forse dimenticano che il soprano greco, allora,  era agli inizi della carriera, come i cantanti del SOI che si sono esibiti mercoledì scorso.

Avere le finali di questo concorso è un regalo che viene fatto alla città e vedere una partecipazione così scarsa, a fronte di cantanti provenienti da tutto il mondo e di tanti esperti di teatro in sala, certo non dà lustro al territorio ed oltretutto non ha facilitato gli interpreti, chiamati a cantare in uno spazio grande e sostanzialmente vuoto.

Una occasione mancata, che certo non appanna la proposta, ma caso mai chi non l’ha voluta cogliere  in tutta la sua potenzialià.

La serata ha visto la partecipazione di undici interpreti, perché alcune criticità burocratiche hanno impedito l’esibizione del mezzosoprano Akiko Haruyama, che oltretutto si è a lungo perfezionata in Italia senza incontrare problemi.

Il concerto prevedeva due parti, in ognuna delle quali  i cantanti proponevano un brano, accompagnati al pianoforte da Daniele Bonini, che ha saputo sostenerli con mano sicura.

Ha aperto Anna Graf , soprano russo che, conclusi gli studi in patria, si è specializzata in Italia e Germania ed ha vinto numerosi riconoscimenti internazionali. Il primo  brano  è tratto da ‘La Fanciulla di Neve’ di Rimsky- Korsakov e le consente di mettere in evidenza una voce educata, una esecuzione elegante, ma, forse perché emozionata dal doversi esibire per prima, l’esecuzione sembra non cogliere tutti gli spunti suggestivi che invece trionfano nel secondo brano, quanto mai complesso: ‘Lieder der Lulu’ dalla ‘Lulu’ di Alan Berg. Qui la tavolozza è ampia, i colori si fanno arditi, dalle sfumature espressionistiche.                                                                                             La tecnica è solida e l’interpretazione coinvolgente e decisamente coinvolgente.                              La signora Graf, alla fine della serata, riceverà il terzo premio SOI, che gode della prestigiosa sponsorizzazione della Fondazione Victoria de Los Angeles, che le ha attribuito anche il premio per il Lied  ed ha ottenuto un contratto per una produzione al Carlo Felice di Genova ed il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.


Costança Melo è un soprano che ha già partecipato al concorso e che vanta premi, riconoscimenti e numerosi master di specializzazione. Certamente una forte personalità, con una vocalità ampia, anche se non priva di qualche asperità. Il primo brano che propone è ‘Ah! non credea mirarti... Ah, non giunge’ da  ‘La sonnambula’ di Vincenzo Bellini. Nella prima parte del brano emergono  un colore piuttosto drammatico, evidenziato dalla  interpretazione scenica, ma anche delle scelte vocali inusuali, che risultano ancora più marcate nella seconda, quando i modi si fanno, inspiegabilmente, quasi soubrettistici, introducendo quasi il secondo pezzo:‘Les oiseaux la charmille’ da Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach . Per la celebre aria si presenta in costume, recita la parte, divertente, della bambola, è molto più sicura nell’esecuzione, mettendo in evidenza una estensione interessante, soprattutto nella parte più alta. A lei il Premio Speciale Festival Donizetti di Bergamo, “Donizetti Opera”, oltre che un riconoscimento per la regia del video  con l’aria di Offenbach.

 Yutong Shen è un soprano cinese che vanta già la partecipazione a numerosi spettacoli, anche in Italia.  Dotata di una estensione amplissima, esegue  con misura e diligenza ‘A vos jeux, mes amis’ da ‘Hamlet’ di Ambroise Thomas, risultando più suggestiva nei momenti malinconici e poi ‘Ah, rendetemi la speme... Qui la voce... Vien diletto ‘da I puritani di Vincenzo Bellini . In questo secondo brano supera con bravura le difficoltà vocali e tecniche. Un lavoro più approfondito sulla parola avrebbe consentito un coinvolgimento maggiore sia del pubblico che dell’interprete, che comunque riceve, meritatamente, il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza e si classifica al quarto posto del Premio SOI.

 

Elizaveta Shuvalova, soprano che studia con Gabriella Morigi e  che vanta diversi riconoscimenti internazionali, ha vinto il Primo Premio SOI 2024, eseguendo una intensa ‘Tanto affetto in tal momento’ da ‘La donna del lago’ di Gioachino Rossini  ed una‘Kto ti moi angel li khranitel ‘ da Evgenij Onegin di grande impatto vocale e  narrativo. Una voce omogena, con delle note basse  dal colore brunito, un centro solido, degli acuti sicuri.

Si muove sul pentagramma con sicurezza, ma senza frivole ostentazioni, una pulizia ammirevole ed una capacità evocativa  di forte presa. 

Anche a lei il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza

 

Francesco Solinas è un baritono in carriera da diversi anni, che propone due arie verdiane:Per me giunto… O Carlo ascolta’ da ‘Don Carlo’ e  Di Provenza il mar, il suol’ da ‘La traviata’, affrontate con correttezza e con una voce dalle buone potenzialità. Forse la volontà di mettere in evidenza i  suoni ha appannato l’aspetto interpretativo e sono passati in secondo piano alcuni poetici passaggi dei testi .

 

Gagik Vardanyan , classificatosi al quinto posto,  è un baritono armeno dalla voce interessante, anche se un po’ nasale in alcuni passaggi, da qualche anno in carriera. Propone  ‘Come Paride vezzoso’ da L’elisir d’amore, dando prova di carattere,  tecnica sicura e potenzialità interessanti, anche da ampliare.  ‘Vien Leonora... De’ nemici tuoi’, la complessa  aria  da ‘La favorita’ è eseguita con correttezza, senza cedimenti sulle difficoltà della partitura.

Superando una certa genericità interpretativa, dovuta probabilmente ad un lavoro ancora da potenziare sulla parola, questo cantante potrà figurare presto nei cartelloni dei teatri internazionali. Ha ricevuto, non a caso, due riconoscimenti come  il Premio Speciale Agenzia Only Stage London (ex aequo) Migliore interprete verdiano ed il  Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.

Il tenore Yan Wang ha cantato due brani decisamente impegnativi: ‘Ah si ben mio… Di quella pira’ da ‘Il trovatore’ e ‘Nessun dorma’da ‘Turandot’, vincendo il  Premio Speciale Festival Puccini Torre del Lago, Concerto al Festival Puccini 2024 / Celebrazioni del Centenario.  Li esegue con trasporto, ostentando gli acuti  senza cedimenti, ma l’impressione è che il corpo  vocale debba maturare ancora un po’ per inserire stabilmente queste parti nel suo repertorio.

Rafaela Albuquerque è un soprano portoghese dalla solida carriera. Con ogni probabilità la sua prova è stata pregiudicata dalla scelta dei brani:‘Porgi Amor’ da ‘Le nozze di Figaro’ e ‘Dieu, quel frisson - Air du poison’ da ‘Romeo et Juliette’ di Charles Gounod non sembrano quelli più adatti a mettere in evidenza la sua potenza vocale, gli acuti opulenti, la drammaticità del colore. Sicuramente una interprete interessante, ma che farebbe bene a riflettere sulle future scelte del repertorio.

 

Gerile Aodeng è una cantante  dalla carriera internazionale già solida.

‘ Ruhe sanf, mein holdes Leben’ da Zaide di Mozart e  ‘Caro nome’ da Rigoletto sono i due brani scelti, il secondo dei quali le frutta il Premio Speciale SOI Fiorenza Cedolins al Miglior video per regia, scena, costumi. 

In entrambi il soprano cinese punta sugli effetti virtuosistici, peraltro non pirotecnici e questo limita sia l’espressività che la narrazione.

 

Mikhail Biryukov è un interessante basso-baritono russo che si classifica al secondo posto al Premio SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins

‘A te l’estremo addio... Il lacerato spirito’ dal  ‘Simon Boccanegra’ palesa il colore caldo della voce, la solidità degli acuti ed una buona tecnica che lo rendono vicino alle richieste del compositore di Busseto, tanto da vincere, ex aequo,  il Premio Speciale Agenzia Only stage London  Migliore interprete verdiano.

Di grande presa, drammatica e vocale  il successivo ‘Old Convict’s’  da ‘ Lady Macbeth del distretto di Mtsensk’ di Dmitrij Šostakovič , nel qule brillano acuti, fiati e tavolozza di sfumature.  

A conferma del valore di questo interprete, anche il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.

 

Michele Cerullo , sesto classificato, è un tenore partenopeo che ha una voce dagli spunti interessanti, che forse deve ancora solidificare la tecnica più adatta a mettere nel giusto risalto le sue potenzialità . Non  ha difficoltà a raggiungere le note alte,  che esibisce con baldanza sia in ‘A te, o cara’ da  ‘I Puritani’  che in ‘Pourquoi me réveiller’  da ‘ Werther’ nel quale cesella alcuni suggestivi passaggi.

Viene premiato con il doppio Premio Speciale CIA Opera São Paulo: Recital o Produzione a São Paulo per la Stagione 2024  ed Ammissione direttamente alla semifinale presenziale del Concurso Brasiliano di Canto Maria Callas di São Paulo edizione 2024. Inoltre gli viene attribuito il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.

 

La giuria ha lavorato alacremente, ma molti sono i premi che devono ancora essere assegnati, mentre altri sono stati attribuiti a cantanti non presenti alla serata, sulla base dei video.

Inoltre si è deciso di non assegnare il  Premio Speciale Bonaldo Giaiotti per il migliore basso, sostituendolo con quattro borse di studio assegnate a Rafaela Albuquerque, Aodeng Gerile, Yutong Shen, Gagik Vardanian. A riaffermare ancora una volta la fiducia in questi cantanti e sul futuro dell’opera.

Speriamo che tutte le istituzioni colgano  il senso profondo di queste iniziative ed auguriamoci maggior sostegno già dal Galà dei Vincitori, previsto per il 7 giugno, che vede la partecipazione della FVG Orchestra, diretta da Giuliano Carella, con l’attribuzione del Premio alla Carriera SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins, che è madrina della serata, al baritono Franco Vassallo .

 

 

Udine, Teatro Giovanni da Udine, 5 giugno 2024

1° Concorso di Canto Lirico Virtuale SOI Scuola dell'Opera Italiana Fiorenza Cedolins

 5a edizione 2024 

Finale del Concorso

Con la partecipazione di 

Anna Graf 

Costança Melo 

Yutong Shen

Elizaveta Shuvalova 

Francesco Solinas 

Gagik Vardanyan 

Yan Wang 

Rafaela Albuquerque 

Gerile Aodeng 

Mikhail Biryukov 

Michele Cerullo 

Daniele Bonini pianoforte 

 

Giuria presenziale  

Rino Alessi giornalista, critico musicale 

Alessandro Ariosi agente fondatore agenzia Ariosi Management  

Danilo Boaretto fondatore e direttore rivista online Operaclick 

 Jorge Binaghi critico musicale, co-fondatore della Fondazione Victoria Los Angeles 

Giulia Bruni agente lirico, agenzia DM Artist 

Giuliano Carella direttore artistico I Solisti Veneti, direttore d’orchestra  

Beppino delle Vedove direttore Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine, organista 

Luca Ioseffini direttore generale Accademia del Maggio Musicale Fiorentino

Fulvio Macciardi sovrintendente e direttore artistico Teatro Comunale di Bologna, presidente ANFOLS Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche  

Andrea Merli critico musicale 

Paolo Rodda direttore artistico Teatro Verdi di Trieste  

Franco Silvestri agente fondatore agenzia Lirica International, presidente ARIACS Associazione dei Rappresentanti Italiani Artisti di Concerti e Spettacoli 

Susanna Stefani Caetani agente fondatrice agenzia Only Stage Management  

Sandro Torlontano direttore Conservatorio G. Tartini di Trieste, chitarrista 

Presidentessa  Fiorenza Cedolins fondatrice SOI, direttrice artistica Teatro Nuovo Giovanni da Udine, docente di canto lirico

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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