Venerdì, 02 Maggio 2025
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#segnalazione

Un romanzo esemplare, scritto da uno dei più grandi autori europei di primo Novecento: Józef Teodor Konrad Korzeniowski, meglio noto come Joseph Conrad, un polacco che, in inglese, racconta una sorprendente storia francese. Di più: napoleonica. L'affresco di un mondo, quello della cavalleria e degli eserciti ottocenteschi, che da lì a breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento: l'introduzione di armi da fuoco a ripetizione e il super potere degli industriali nella gestione dei profitti di guerra avrebbero buttato all'aria antiche regole, l'etica militare e reso smisurati gli eccidi sui campi di battaglia.

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#segnalazione

Una male assortita compagnia di teatro è in scena con un’orribile commedia sull’invasione tedesca del ”43. L’assenza di pubblico, quindi d’incassi, non concede la possibilità di estinguere le rate di un’ipoteca accesa per l’allestimento e un ufficiale giudiziario inizia a pignorare costumi, luci ed effetti, trascinando la commedia in un gorgo d’involuzione minimalista. Poco prima del Caporetto, il salvifico avvento di un imprenditore tedesco le restituisce fasti mai sperati. Il nuovo produttore, però, pretende l’inserimento di slogan pubblicitari ed un ruolo migliore per l’attrice di cui si è invaghito. I nuovi pacchiani mutamenti dello spettacolo entusiasmano la critica intellettuale, che vede nello spettacolo una feroce satira di costume. 

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#segnalazione

 

"Otto giurati e un presunto colpevole. Otto vite differenti, otto modi diversi di guardare il mondo, la società.
Il loro compito, punire o liberare.
Tutto sembrava chiaro. Chi, come e perché. Tutto sembrava dover andare verso un'unica direzione, lasciando limpide le coscienze di ognuno di loro.
Eppure, anche quando tutto sembra chiaro, qualcosa può essere stata tralasciata. Un particolare, un oggetto, una parola.

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#segnalazione

Il Giardino di Mangrovie, spettacolo in tre atti di Renato Gabriele per la regia di Danilo Proia, racconta la perdita, la mancanza, la distanza e lo fa da una prospettiva straniante riducendo il mondo al suo rovescio metafisico. Sulla scena i protagonisti, Elisabetta Femiano ed Emanuele Vezzoli, si muovono con estrema bravura ed umanità, tratteggiati in un “tutto tondo” psicologico nella loro intima sostanza umana, nelle accezioni della ribellione, nel loro poetico confronto con la memoria di sè nello scorato ripiegamento di fronte alla impossibilità di ogni pratica virtuosa. Una pièce piena di magnifiche sorprese della parola e dei sensi scritta in una lingua sensitiva e umbratile, tonale ed ironica.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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