Venerdì, 13 Dicembre 2024
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Come e quando nasce la tua passione per il Burlesque e quanto ad oggi la direzione artistica del Micca Club e successivamente anche la direzione dell'Accademia Dell'arte Burlesque hanno fatto arricchire e maturare la tua competenza nell'ambito?

La passione per il burlesque nasce da un‘altra passione quella per la musica degli anni Venti, Trenta e Quaranta; principalmente per la musica jazz e tutto l’immaginario che gira intorno ad essa. Ho visto in scena tanti anni fa la big band di Duke Ellington coniugata allo striptease e ho pensato che fosse moderno e rivoluzionario portare questo tipo di spettacolo in una città come Roma, dove purtroppo o per fortuna – dipende dai punti di vista - abbiamo una mentalità più borghese dell’intrattenimento. Mi sembrava molto innovativo che delle ragazze si spogliassero sulla base musicale di una band anni ‘30. La prima occasione è arrivata quando mi hanno proposto la direzione del locale in via Pietro Micca (da cui ha preso il nome Micca Club).

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Da stasera fino al a domenica 22 va in scena al Teatro Sala Uno Sorelle di Davide Strava, una delle due interpreti è Sarah Biacchi alla quale abbiamo fatto qualche domanda sia riguardo allo spettacolo, sia riguardo se stessa e il suo lavoro sul palco.

Cantante lirica, attrice, regista...quali stimoli ti hanno portato a studiare e poi esplorare tutti questi campi artistici?

Tutto è nato dal pianoforte e dalla musica, che praticavo sin da piccolissima. Mi piaceva molto suonare, e mi ha dato una disciplina importante che mi è servita tutta la vita. Crescendo mi piacquero tantissimo anche la letteratura e la poesia italiane e straniere. Avevo 14 anni e scrissi un racconto per cui la professoressa mi disse: "Dove lo hai copiato?". Io ci rimasi male perché lo avevo scritto di getto, e questa sensazione del "creare di getto", col tempo ha portato con sé la scoperta immensa della voce, quella delle luci per raccontare lo spazio, e crescendo quella dei meccanismi narrativi tridimensionali (l'arte dal vivo). Ripeto: tutto nasce da un piccolo semino che credo sia stato gettato quando a 6 anni ho suonato ad orecchio la Primavera di Vivaldi su un pianoforte trovato per caso. Il resto si moltiplica.

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#andiamoateatro

Torna in scena Alessia Bellotto e lo fa a distanza di cinque anni riproponendo al pubblico Romano uno dei suoi ultimi lavori teatrali con la nuova regia di Loris Di Pasquale, rimaneggiato in modo da rendere il tutto più leggero, ironico, tagliente, più consono alle sue qualità attoriali.


Ragazza in Erba è un testo che hai già portato in scena nel 2010 per la regia di Paolo Civati, quali esigenze espressive ti hanno spinto a riportarlo in scena a distanza di 5 anni?

Quando l' abbiamo portato in scena nel 2010 il pugno di ferro verso la marjiuana era ancora più duro e il testo non era stato capito anzi, addirittura in una replica a Perugia i giornali mi avevano sbattuto tra le prime pagine titolando " l'attrice Alessia Bellotto istiga i ragazzi a drogarsi con il suo spettacolo Ragazza in erba". È tutto questo senza neanche degnarsi di venire a vedere lo spettacolo, che usava l'ostracismo alla marjiuana per analizzare la società. Dopo quella botta ho deciso di abbandonarlo. A farmelo riprendere è stato Loris Di Pasquale che ha riscritto il testo con me e ne ha curato la regia.

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Quest’oggi ai nostri microfoni troviamo Elisa Silvestrin, volto noto su Rai Uno come annunciatrice del palinsesto, dopo il grande successo di quest’estate con L’Antigone regia di Lia Tanzi debutterà in prima nazionale dal 13 al 22 novembre al Teatro dell’Angelo con Lo zoo di vetro di Tennessee Williams con Pamela Villoresi, Elisa Silvestrin e Manuele Pica regia di Giuseppe Argirò.

Parlaci di questo spettacolo e del ruolo che interpreterai.

Per prima cosa sono felicissima di poter fare questo spettacolo al fianco di Pamela Villoresi che è bravissima ed io stimo moltissimo. Durante le prove la guardo sempre con profonda ammirazione. Io interpreterò sua figlia, Laura. Si tratta di una ragazza estremamente timida, zoppa a causa di una malattia che la colpì durante l’infanzia. Un piccolo difetto che col passare del tempo diverrà un vero e proprio tabù per questa famiglia, un problema enorme.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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