- Interviste
- Posted On
OMBRE tre percorsi individuali per un'unica mostra fotografica collettiva con tanti punti di contatto
Paolo Soriani, Marco Barretta e Fabrizio Caperchi ci parlano di Ombre mostra fotografica allestita al Teatro Studio Uno dal 6 al 26 marzo 2015
Come nasce l'idea di questa Collettiva?
Paolo Soriani: Nasce dall'unione di spiriti comuni, nel senso di persone che si conoscono perché si stimano. Nell'ambito fotografico i fotografi hanno spesso quell'atteggiamento di "cane e gatto" o "di paura di...", noi invece abbiamo un rapporto di stima reciproca e la voglia di condividere, comunicare e anche di mostrarci attraverso un percorso che non sia individuale ma comune, che parte ovviamente da tre differenti ricerche personali ma poi trova elementi comuni. Il gioco di questa mostra è proprio quello di portare le persone all'interno di un percorso individuale ma far sentire che in fondo c'è uno spirito che ci accomuna.
Fabrizio Caperchi: L'idea nasce dall'amicizia, dalla stima che lega me Paolo e Marco e dalla passione comune per la "fotografia d'arte" (non "l'arte della fotografia") ovvero il cercare di immortalare eventi artistici.
Marco Barretta: Questo progetto nasce dall'amicizia e da questa passione comune che abbiamo sia per l'arte sia per il teatro. Come fotografo mi piace catturare questo tipo di immagini e questa collettiva è un occasione per mostrare quello che ho fatto. Ovviamente nella mia ricerca non mi fermo solo al teatro in se ma nei miei scatti ci sono anche gli artisti di strada, quindi mi piace cogliere l'artista nel suo insieme e nella sua essenza del momento. Infatti ogni mia foto ha un nome preciso (Passione, Equilibrio, Forza...) che sottolinea l'emozione dell'istante immortalato e l mie istantanee prese nel loro insieme definiscono cosa sono il teatro e l'artista nelle loro molteplici sfaccettature. Poi io sono un fotografo di viaggio e mi piace ogni volta che torno avere quella consapevolezza in più per poter raccontare storie all'interno di un mondo che amo.