Recensione dello spettacolo “Salveremo il mondo prima dell’alba”, in scena al teatro Vascello dal 5 al 17 Marzo 2024
Carrozzeria Orfeo sposta il suo obiettivo. Non siamo più nella bidonville di Cous Cous Klan, abbiamo lasciato il seminterrato invaso dai liquami di Miracoli metropolitani. In scena non ci sono più reietti, emarginati, scarti della società. La vicenda è ambientata in un lussuoso centro di riabilitazione, dove alcuni rappresentanti dei piani definiti alti della società sono in cura per liberarsi da dipendenze di ogni tipo. Per essere meglio osservato dalla lente dell'entomologo, lo spazio della rappresentazione viene isolato addirittura dal pianeta Terra: siamo su un satellite orbitante.
Il parterre dei pazienti è quanto mai eterogeneo: c’è Jasmine (Alice Giroldini), una popstar dipendente da sesso e tranquillanti, in calo di consensi dopo aver espresso opinioni impopolari; una coppia omosessuale composta da Omar (Sergio Romano), cinico produttore di farine di insetti, incapace di staccarsi dal telefono e dagli affari e dal tenero compagno Patrizio (Roberto Serpi), logorroico, insicuro e desideroso di paternità; William (Ivan Zerbinati) è un misterioso creatore di fake news al servizio dei governi mondiali, accompagnato dal suo cameriere indiano Nat (Sebastiano Bronzato), giovane, idealista ed appassionato di etologia. A prendersi cura di loro, l'estroso psicologico Coach (Massimiliano Setti). Mentre i nostri si curano coltivando piantine e snocciolando i loro drammi esistenziali, il mondo, visto da un oblò, va a rotoli.