Giovedì, 18 Aprile 2024
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Recensione dello spettacolo OLD TIMES – Vecchi Tempi in scena al Teatro Dei Conciatori dal 2 al 14 maggio 2017

"A volte ci si ricorda di cose anche se non sono mai accadute. Io ricordo cose che magari non sono mai accadute, ma proprio perché le ricordo diventano reali." (Anna, in una scena di Old Times).
In Vecchi Tempi di Harold Pinter, protagonisti della scena sono i ricordi, anzi, sarebbe meglio dire il passato. L'atteggiamento del drammaturgo britannico nei riguardi delle proprie opere è sempre un misto di diffidenza e di curiosità. Diffidenza nei riguardi della parola che si traduce in mezzo di difesa per alcuni e di offesa per altri, curiosità per quel tanto di inatteso e di insospettato che nasce da una banale conversazione, e che ha come risultato uno stravolgimento emotivo, esistenziale, cruciale.

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Recensione dello spettacolo L'accendino magico in scena dal 18 al 30 aprile 2017 al Teatro Sette

Una commedia leggera, fatta di continui botte e risposte, rocambolesca, intelligente, magica.
Come l'accendino che dà il titolo a questo divertente spettacolo di Claudio Gregori, in arte Greg, e Riccardo Graziosi. Sì, perché la «chiave» della storia sta tutta in questo fantomatico accendino dotato di poteri magici preservati nei secoli.
Ci troviamo in una villetta sul mare con due coppie di coniugi intenti a trascorrere alcuni momenti di relax in piacevole compagnia: Alex (Greg) e Vania (Vania Della Bidia) e Riccardo (Riccardo Graziosi) e Claudia (Claudia Campagnola).

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Recensione dello spettacolo Il borghese gentiluomo in scena al Teatro Quirino dal 18 al 30 aprile 2017

Mai testo fu così attuale come quello di Molière: “Il borghese gentiluomo” ai più potrà sembrare una farsa d’altri tempi ben lontana dalla quotidianità, ma così non è. Anche a distanza di più di 300 anni, i temi trattati dal drammaturgo francese non risultano per niente fuori moda, e questo perché Molière ha saputo comprendere profondamente la natura umana al punto da prevedere il suo essere immutevole e restare uguale a se stessa.

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Recensione dello spettacolo Se fossi fico in scena al Teatro de’ Servi dal 4 al 23 Aprile 2017

“Fossi figo frequenterei il locale giusto,/ fossi figo conoscerei la gente giusta/ fossi figo indosserei vestiti trendy,/ certe volte son dei capi orrendi/ che a nessuno li rivendi.” Si apre così, sulle note della canzone di Elio e le storie tese, l’ultimo lavoro della compagnia teatrale Rubba Galline Se fossi fico. E no, non è una coincidenza: il tema della “ficaggine”, che renderebbe tutto più semplice, a partire dalla conquista della bella di turno, è il leitmotiv dell’intera pièce o meglio il punto di partenza per riflettere su una serie di questioni con cui siamo chiamati a fare i conti giorno dopo giorno. Perché, sì, uno dei motivi della buona riuscita di questa commedia è senz’altro, oltre alla bravura degli attori sul palcoscenico, la forte aderenza alla realtà che il testo (di D’Ostuni, Locci e Trombetti) così come la scenografia (di Ferruccio Caridi) e la regia (di Daniele Trombetti) riescono a rappresentare.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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