Sabato, 27 Luglio 2024
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Un appuntamento con alcune tra le più belle pagine della lirica e non solo affidate alle splendide voci di due giovanissimi cantanti: il mezzosoprano Beatrice Amato  e il  baritono Filippo Rotondo  entrambi già conosciuti dai palcoscenici italiani ed esteri, accompagnati al pianoforte dal M° Maria Silvana Pavan, Maestro collaboratore presso teatri quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Teatro Verdi di Salerno…

 

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Giuseppe Albanese, uno dei migliori e più affermati pianisti italiani di questi anni, eseguirà capolavori dell’Ottocento (Beethoven e Schumann) e del Novecento (Stravinskij, Debussy, Ravel), alcuni dei quali sono stai da lui incisi nel concept album intitolato “Fantasia”, pubblicato dall’etichetta discografica più prestigiosa in ambito classico, Deutsche Grammophon.
Di Ludwig van Beethoven eseguirà la famosissima Sonata “Quasi una fantasia” op. 27 n. 2, più nota col titolo apocrifo “Al chiaro di luna”. Di Robert Schumann la Fantasia op. 17, che, come l’opera di Beethoven che la precede, è in realtà un ibrido tra una Fantasia e una Sonata. La seconda parte del concerto flirta invece con la musica di balletto e la danza. Prima una suite dal balletto “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij nella trascrizione per pianoforte di Guido Agosti. Poi la “Suite Bergamasque” di Claude Debussy e in chiusura “La Valse”, uno dei brani più famosi e travolgenti di Maurice Ravel.

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Il 2 novembre - unica data italiana - giunge al Teatro Argentina di Roma la Ottoman Sufi Night, di Sheikh Bahauddin Adil, unendo canto, musica e saggezza tradizionale sufi in uno spettacolo animato da una costante tensione mistica.
Sheikh Bahauddin Adil è autorevole maestro di una delle più antiche confraternite sufi. Dal 2013 in poi ha registrato cinque album - il più recente nel gennaio 2018 - che hanno fatto conoscere a livello internazionale la grande bellezza e intensità della sua voce. Parallelamente, nei suoi scritti, racconta le progressive tappe del cammino spirituale sufi, noto in Occidente soprattutto grazie ai dervisci rotanti e alle poesie del mistico persiano Jalaludin Rumi. Nel corso dei suoi incessanti viaggi che lo hanno portato in decine di paesi, Sheikh Bahauddin affascina il pubblico con storie illuminanti narrate con una notevole vena di oratore e con la pratica del canto meditativo.

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La serie dei concerti del sabato della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti viene inaugurata sabato 19 ottobre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza (ingresso da Piazzale Aldo Moro 4) dai sei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach nell’esecuzione della Zefiro Baroque Orchestra diretta da Alfredo Bernardini, tra i più raffinati e coinvolgenti interpreti della musica antica, la cui recente incisione di questi sei capolavori bachiani è stata recensita entusiasticamente dalle più prestigiose riviste discografiche e ha ottenuto vari riconoscimenti dalla critica internazionale, tra cui il Diapason d’or.
I Concerti Brandeburghesi, che costituiscono un vertice dell'arte di Bach, furono composti nel 1721 e inviati in omaggio con un'elegante dedica in francese a Cristiano Ludovico Margravio di Brandeburgo, e da questo deriva il nome con cui sono noti. Come avvenne a tutta la musica di Bach, il loro valore non fu compreso subito e solo dopo oltre cento anni il manoscritto fu riscoperto in una biblioteca: era ancora praticamente intonso, il che fa pensare che non fossero stati mai eseguiti, e la causa può essere attribuita sia all'incomprensione dei contemporanei di Bach sia alla grande difficoltà di esecuzione, che probabilmente andava oltre le possibilità dell’orchestra di corte del Brandeburgo.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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