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Enrico Calesso, fra rigore e poesia. Intervista al direttore Musicale Stabile del teatro Verdi di Trieste
Dal 21 al 30 marzo al teatro Verdi va in scena uno degli spettacoli più attesi della stagione: ‘Der Fliegende Holländer’.
Il titolo di Wagner ritorna a Trieste, con la direzione di una delle più raffinate bacchette della sua generazione: Enrico Calesso, dal 2023 direttore musicale del Verdi.
Il Maestro trevigiano ha una formazione di grande spessore: laureato col massimo dei voti e lode a Ca’ Foscari, in Filosofia Teoretica con una delle colonne del pensiero contemporaneo, il filosofo Emanuele Severino ; diplomato in pianoforte al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia con Anna Colonna Romano, allieva di Benedetti Michelangeli; formatosi a Vienna con Uroš Lajovic all’Università della Musica conseguendo il diploma con il massimo dei voti e la lode, nonché l’onorificenza del Würdigungspreis dell’Università di Vienna. Ma non basta: è stato Generalmusikdirektor del Mainfranken Theater di Würzburg in Germania, Chefdirigent dell’Orchestra Filarmonica di Würzburg e Direttore Ospite stabile presso il Landestheater di Linz in Austria.
Vastissima la sua preparazione musicale, con un repertorio che spazia dal Barocco al contemporaneo, un particolare interesse per le produzione di area tedesca ed una lettura delle partiture profonda, attenta, al tempo stesso personale e rispettosissima delle motivazioni del compositore. Erede della lezione della migliore grande scuola italiana, con gesto raffinato e sicuro, riesce a sostenere con attenzione e misura i cantanti e valorizzare le potenzialità dell’organico orchestrale, facendo brillare le potenzialità dei singoli musicisti, come riesce a fare con l’orchestra triestina.
Abbiamo incontrato il direttore nei giorni precedenti alla prima del capolavoro wagneriano, che verrà proposto per la prima volta in Italia nella forma pensata dal compositore: in un solo atto.
Nonostante le giornate impegnative, ha accettato, con grande disponibilità e gentilezza, di rispondere alle nostre domande.
Lei è nato a Treviso, territorio molto sensibile alla musica ed a quella lirica in modo particolare, grazie anche alla presenza di una realtà importante come il Teatro Comunale ‘Mario Del Monaco’. Come è nata la passione per la musica?
Già da bambino restai molto affascinato dalla musica lirica e da quella sinfonica, che frequentavo insieme ai miei genitori. Cominciai su mia insistente richiesta a prendere lezioni di pianoforte e da lì si sviluppo un costante e crescente interesse per la musica classica, in tutti i suoi generi e forme, che ho coltivato poi con gli studi ulteriori di organo, composizione e direzione.

