Martedì, 23 Aprile 2024
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Recensione dello spettacolo Cent'anni in due, al teatro dei Cociatori dal 27 ottobre al 1 novembre 2015

Iniziamo da una lavanderia: una di quelle tintorie vecchia maniera, di quelle che trovi ancora, indirizzando bene l'occhio tra le antiche strade di Roma, nel centro storico della capitale; insomma la tipica "lavanderia della nonna", l'attività di famiglia che ancora resiste e che, di generazione in generazione, si tramanda e sopravvive anche all'epoca dei "coin-wash", dei lavaggi self-service e si scaglia, a velocità di risciacquo, rammendo a mano e stiratura, nella società 2.0 che, intorno ad essa, con moto centrifugo raddoppiato, corre a suon di fibra ottica e 100 mega.

Ed è proprio da qui che nasce, si sviluppa e muore, l'agrodolce commedia "Cent'anni in due", piece teatrale andata in scena presso il Teatro dei Conciatori di Roma, con la regia di Andrea Saraceni che ha proposto un testo dal "taglio contemporaneo" - come riporta anche lo slogan dello stabile stesso - fresco e che, al tempo stesso, pone accenti e accenni di riflessione su due tematiche delicate della contemporanea e sì sfaccettata società: l'omosessualità e il lavoro.

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Recensione Emigranti in scena al Teatro dell'Orologio dal 27 ottobre all'8 novembre 2015

Due polacchi di diversa estrazione sociale, un operaio di origini contadine poco istruito e un borghese intellettuale, dividono la cantina di un palazzo di una "non precisata" città in una "non precisata" nazione dell'Europa del Blocco Occidentale (si presuppone però da diversi dettagli che sia la Repubblica Federale Tedesca).

I nostri due eroi contemporanei pur venendo dallo stesso luogo e parlando la stessa lingua sono incapaci di comunicare perché ognuno dei due è "emigrato" inseguendo un sogno differente da quello dell'altro e porta dentro di se un ricordo diverso della città e della vita che si è lasciato alle spalle.

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Recensione dello spettacolo Trovata una sega, in scena al teatro Kopó dal 30 ottobre al 1 novembre


Al teatro Kopó, è in scena fino al 1 novembre lo spettacolo di Antonello Taurino, Trovata una sega.

Lo spettacolo dal dichiarato intento comico, a cominciare dal suo titolo, narra di una beffa ben congegnata da abilissimi maestri nell'arte burlesca, a sostegno di quanto tramanda l'immaginario collettivo: i toscani e per precisione, dei livornesi.

Il tutto prende spunto da un fatto di cronaca risalente all'estate del 1984, il ritrovamento di tre statue attribuite ad Amedeo Modigliani, nel Fosso Reale di Livorno, città d'origine dell'artista.

Il caso ebbe a suo tempo tanto clamore poiché la scoperta fu avvalorata dai pareri positivi di numerosi critici d'arte, tra cui lo stesso Carlo Giulio Argan. In realtà a distanza di qualche mese si scoprì che gli autori delle opere erano ben altri: tre studenti livornesi (Pietro Luridiana, Michele Ghelarducci e Pierfrancesco Ferrucci) e un pittore (Angelo Froglia).

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Recensione dello spettacolo Il bambino sogna, in scena al Teatro Palladium all’interno del festival In Altre Parole 2015 X edizione del festival internazionale di drammaturgia contemporanea il 28 ottobre 2015

E’ in corso al Teatro Palladium di Roma il festival In Altre Parole 2015, per la decima volta torna la rassegna internazionale di drammaturgia contemporanea organizzato dall'Associazione Culturale Platea. Il 28 ottobre è andato in scena lo spettacolo Il bambino sogna per la regia di Claudia Della Seta. Lo spettacolo è il risultato di una traduzione dal testo originale di Hanoch Levin che con altre parole, diverse per lingua, l'israeliano ma vicine per il loro significato, narra dell'immigrazione e delle ripercussioni che questa ha sul tessuto sociale e sui singoli soggetti coinvolti in essa.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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