Viaggio nell’inconscio dai tratti ossessivi. Sguardo ironico e divertito su una realtà eccentrica. Essere sedotti da un mondo psichedelico e surreale e abbandonati in un paesaggio decadente. Il ritorno del rimosso tra piccole perversioni e lapsus percettivi. Citazione continua di paesaggi difformi, in un pastiche dai tratti surreali, psichedelici, pop, dada, con riferimenti al rito, al mito e all’iconografia. In un’atmosfera sospesa si muovono personaggi ambigui e criptici, senza nulla da dire, offerti come oscura e ironica mediazione per accedere ad altro: una vecchia paura? Una stanca ossessione?
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