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L’ULTIMO VIAGGIO la verità di Enrico Filippini, teatro Vascello 12 e 13 maggio 2015
Elemento estravagante del Gruppo ‘63, Enrico Filippini è stato filosofo, scrittore, traduttore, redattore editoriale e, come lo definì Umberto Eco, “inviato un poco speciale” delle pagine culturali di Repubblica, chiamato da Eugenio Scalfari fin dalla fondazione del quotidiano. Come inviato culturale seppe «tastare il polso di un’epoca». E dialogò con tutti i personaggi di rilievo della cultura europea di quegli anni (1976-1988).
Nella stanza di una clinica, in penombra, un padre e una figlia si abbracciano e iniziano a raccontarsi pezzi di vita. Nessuna tristezza aleggia in quel luogo da dove, entrambi lo sanno, lui non uscirà più. Sono i giorni della memoria e della leggerezza, ritmati da visite continue al capezzale di un raffinato intellettuale svizzero-italiano. Il loro dialogo viene ogni tanto interrotto o ritmato da una voce letteraria che racconta immagini e pensieri di un tempo trascorso. Lui è Enrico Filippini, 55 anni, scrittore, germanista, traduttore, una Firma che ha saputo illustrare quant'altre mai il giornalismo culturale italiano.
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