Domenica, 19 Maggio 2024
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Dal 19 al 24 maggio va in scena, in anteprima mondiale, al Teatro Agorà di Roma Et in Arcadia ego, spettacolo-inchiesta tratto dal testo Cui prodest di Alessandro Bartolomeoli, che lega la strategia della tensione, i delitti del mostro di Firenze, esoterismo a un “potere” ben più grande e forte.

Uno spettacolo (un libro) scomodo, che riapre grandi ferite del nostro Paese, mai veramente risolte e di cui ancora oggi si sa molto poco.

Il libro di Bartolomeoli –che presto diventerà un film- indaga ampiamente sugli episodi criminosi legati al mostro di Firenze, e non solo; emergono simbologie comuni, personaggi ed episodi che hanno riempito le pagine dei giornali diventano il fil rouge che si collega a poteri occulti, il tutto regolato da un’unica, probabile, mente. Partendo da ciò la sceneggiatura dello spettacolo Et in Arcadia ego viene riscritta a quattro mani e messa in scena con la regia di Alex Pascoli, che ne diventa anche protagonista insieme ad Alessio Caruso.

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Va in scena a Roma dal 14 al 17 maggio al Teatro Ambra Garbatella Romeo e Giulietta, diretto dalla giovane Valentina Cognatti e interpretato da Chiara Della Rossa, Leonardo Conte, Matteo Milani, Pierluigi Gigante, Valeria Mafera e Salvatore Lanza.

Una delle più celebri tragedie di tutti i tempi prende forma sulla scena in una veste innovativa e visionaria che ha come fulcro la passione assoluta e purissima dei due giovanissimi amanti.

Romeo e Giulietta diventano progressivamente inseparabili, adeguando movimenti e linguaggio al nascere e crescere della loro passione, incarnando la più alta e pura natura dell’amore, refrattario al compromesso e alla convenienza.

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BIGODINI (OH, MARY), libero adattamento da Frankenstein, si muove tra biografia e testo. L'ossessione prende la forma del racconto, la incarna e la scarnifica allo stesso tempo. Il corpo femminile getta sull'Opera la sua ombra ineluttabilmente frankensteiniana. Mary Shelley diviene così il femmineo e malinconico scienziato Victor Frankenstein, tormentato da una colpa radicata nelle profondità del suo essere, e la Creatura, il tentativo disperato di mettere assieme i pezzi dei propri cadaveri, di strappare alla Morte il ricordo dei cari perduti, presi a morsi, dilaniati dall'oblio. 

Mary Shelley imparò a leggere in un cimitero, il padre le insegnò a decodificare le lettere di una lapide, le prime parole che lesse furono Mary Wallstonecraft, sua madre morta di parto mentre la dava alla luce.

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Sabato 23 maggio (ore 21) con replica domenica 24 maggio (ore 18) al Teatro India va in scena in prima nazionale La Guerra Grande – storie di gente comune, uno spettacolo che mette in dialogo le testimonianze del conflitto di cento anni fa con la contemporaneità e con le tecniche dei giorni presenti, in una armonica commistione di stili. La trama della pièce è liberamente tratta da La Guerra Grande. Storie di gente comune, volume curato nel 2014 dallo storico Antonio Gibelli, edito da Laterza. Un’incursione inusuale nelle vite dei combattenti e delle loro famiglie partendo dalle parole che questi hanno scelto durante il conflitto per lasciare una traccia della propria esistenza e per mantenere vivo il contatto con i propri affetti.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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