Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ocean Terminal andrà in scena al teatro T (Roma) il 18, 19 e 23 aprile 2016

Come nasce l'idea di uno spettacolo ispirato/tratto dall'ultimo romanzo (postumo) dello scrittore Piergiorgio Welby?

Nasce da una unione di intenti legata all’Università di Roma3 e più precisamente dall’invito del professor Giorgio Taffon che è stato docente presso il DAMS e del quale noi tutti coinvolti nel progetto Ocean Terminal siamo stati allievi. 
Giorgio Taffon, che stava recensendo il libro di Piergiorgio Welby subito dopo la pubblicazione postuma a cura di Francesco Lioce, nipote di Piergiorgi Welby, mi chiamò con una certa urgenza comunicandomi che secondo il suo parere il romanzo si prestava ad una trasposizione teatrale. Appena ebbi letto il libro, mi trovai d’accordo con lui e immediatamente convocammo una riunione con Francesco Lioce, Luca Moricone e Carlo Dilonardo presidente dell’associazione culturale Teatri & Culture della quale facciamo tutti parte e con la quale avevamo già allestito spettacoli teatrali.
Per la sua attualità, per il suo valore civile e sociale, per la sua carica poetica, il suo valore letterario e per l’intensità del linguaggio dell’io narrante, il romanzo già possedeva la forza di un potente monologo teatrale. Ci mettemmo subito al lavoro.

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Intervista a Francesco Leineri in scena con Sonòriter | Armònikem | Melòdikes | Rìtmiken | Formàtikon al Teatro Studio Uno dall'1 al 3 aprile 2016

 La casa romana del teatro indipendente, nella sua nuova stagione teatrale, ha deciso di reinserire uno spettacolo dell’altro anno che si riconferma per originalità. Si alza nuovamente il sipario al Teatro Studio Uno per Francesco Leineri, che chiacchiera con noi de La Platea di teatro, di musica e del suo concertinspettacolo.

 

Francesco Leineri, musicista polistrumentista, performer e compositore freelance, una carriera iniziata in conservatorio e proseguita nella scrittura di brani per il teatro. Quando si è incrociato il tuo percorso musicale con quello teatrale?

Non amo scindere in modo così netto le circostanze entro le quali mi ritrovo a lavorare, che siano puramente musicali, accademiche, teatrali o performative. La ricerca è unica e il tempo che viviamo mi obbliga a non ragionare per compartimenti stagni. Non sono poi così scontento di ammetterlo: non ci sono percorsi che si incrociano l’un l’altro e non c’è una propensione artistica che ne annulli altre. C’è forse un unico grande mare nel quale mi sono ritrovato a nuotare, nell’oggi. Assecondo me stesso  - e non è per nulla facile farlo – cercando di rispettare i miei maestri, le mie esigenze creative, gli spazi che frequento e i colleghi con i quali mi ritrovo a collaborare. Un gran bel casino, insomma.

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Intervista a Roberto Nugnes in scena al con “Tsunami” al teatro dell'Orologio dal 31 marzo al 3 aprile 2016

Chi è Roberto Nugnes e come arriva al Teatro?

Le prime esperienze teatrali le ho avute in veste di attore, anche se l’obiettivo principale era la scrittura e la regia cinematografica. L’impianto teatrale di diverse sceneggiature, però, non ha mai tradito il mio amore per il teatro, soprattutto per la scrittura. Al momento è un dolce rifugio, un passaggiodovuto.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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