#andiamoateatro
"Non penso ci siano definizioni per un lavoro ancora da definire, che probabilmente non smetterà mai di essere definito.
Non trovo una prefazione, un sunto o una trama. Radice banale, come immagine, è probabilmente un ragazzino svogliato che getta continuamente palline di carta con gli appunti di storia in un cestino.
C'è della meccanica, del simbolismo acuto e sistemi di evocazione semplici che non faranno mai cadere lo spettacolo nella ricostruzione o riproduzione.