Recensione dello spettacolo The Aliens in scena al Teatro Brancaccino dal 2 al 12 novembre 2017
Sarà per la vicinanza fisica tra attori e platea e forse anche per l’età media di spettatori e protagonisti in scena e ancor di più per l’iperrealismo con cui Silvio Peroni fa muovere e interagire gli attori sul palcoscenico che nell’opera di Annie Baker di alieno c’è solo quel 4 luglio, quella celebrazione così (giustamente) sentita in America e così (giustamente) poco significante in Italia. E poi forse ci sono loro, KJ, Jasper e Evan, i tre giovani protagonisti dai nomi un po’ troppo americaneggianti, a ricordarci che i “fatti” a cui assistiamo (in quasi due ore di spettacolo) non sono ambientati nella nostra Penisola. Per il resto, ci si sente subito a casa e KJ, Jasper e Evan potrebbero tranquillamente essere un Marco, un Giovanni e un Luca qualsiasi, in cui riconoscere un migliore amico, un cugino o un fratello che non ce l’ha fatta “ad attraversare la vita senza attriti o angosce”.