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Con il naso in su: spettacolo intenso e commovente che apre alla speranza, nonostante tutto…
Recensione dello spettacolo Con il naso in su in scena al Teatro Trastevere dal 17 al 20 febbraio 2022
Quante volte camminando per strada posiamo distrattamente lo sguardo su qualche clochard, scansandolo accuratamente come qualcosa di completamente altro da noi…Dimentichiamo troppo spesso che dietro quell’aspetto sudicio, malandato, maleodorante, si celano esseri umani le cui vite, un tempo, non erano così dissimili dalle nostre tranquille esistenze. Così ci accade nell’incontro col protagonista del nostro spettacolo, Nino, ricoperto di stracci, impregnato di odore di alcool, rintanato nel suo rifugio costruito con materiali rimediati, divenuti tutte le sue certezze. Nell’immediato Nino è fastidioso, ripugna, poi però inizia a ripercorrere i momenti salienti della sua esistenza, partendo dall’infanzia. Con stupore, ci accorgiamo che il vissuto di Nino può combaciare col nostro: parla con marcato accento meridionale, desunto dalla madre, la tipica matrona del Sud che controlla le giornate dei figli, con la nevrosi della congestione e dei pericoli insiti nelle sudate. Attraverso la sua narrazione sviscerata a Marco, un ragazzo che supera i pregiudizi e diventa suo amico, riviviamo uno spaccato di storia contemporanea che inanella eventi salienti degli ultimi 40 anni: l’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl, la stagione degli attentati conclusasi nel 1992, il rigore fuori rete di Roberto Baggio del 1994, l’Italia del karaoke di Fiorello che per una sera regalava celebrità a persone comuni, l’attentato alle Torri gemelle del 2001. Ma il tempo si interrompe bruscamente nel 2009 agli alloggi universitari della città de L’Aquila, dove Nino risiedeva per studiare; la notte in cui crollarono per il terremoto che da mesi condizionava le loro giornate, suo fratello Luca si trovava con lui.