Recensione dello spettacolo Rosalyn, in scena al Sala Umberto dal 22 febbraio all’11 marzo 2018
Fa freddo, o meglio, è questa la sensazione che si prova non appena, alzato il sipario, ci si ritrova davanti a una sedia vuota, esattamente al centro di un pavimento di mattonelle bianche e discontinue che, inclinato verso il pubblico, riflette l’unica luce accesa (fredda anch’essa) della sala. Pochi istanti di silenzio prima di riconoscere il clima asettico di un commissariato di Detroit, dove Esther ‘O Sullivan (Alessandra Faiella), scrittrice americana di fama mondiale, sta rispondendo all’accusa di omicidio per un assassinio compiuto quattro anni prima a Toronto. A incriminarla la sua stilografica d’oro ritrovata nel risvolto del pantalone del cadavere.
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