Giovedì, 18 Aprile 2024
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Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:- Io mi chiamo Mattia Pascal."

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Dal 25 al 30 novembre al Teatro Vascello di Roma, Fondazione Pontedera Teatro presenta “TU! OGNUNO È BENVENUTO”, liberamente ispirato ad America o il disperso di Franz Kafka, drammaturgia Stefano Geraci, Roberto Bacci, regia Roberto Bacci, con Sebastian Barbalan, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Alessio Targioni, Tazio Torrini, produzione Fondazione Pontedera Teatro.

Ad ognuno di noi sarà certamente capitato di essere «reclutato», e, a volte, siamo diventati noi stessi «reclutatori» di altri esseri umani. Forse il reclutamento per un lavoro, non è sempre stato il  più importante ed evidente. Non sempre siamo coscienti di esserlo stati, intenti come siamo ad aspirare a un GRANDE TEATRO, come la nostra personale terra promessa, illudendoci ogni volta di averlo finalmente trovato. 

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La bella addormentata, è di Charles Perrault. Prima ancora di Perrault, l'italiano Giambattista Basile (nella raccolta "Lo cunto de li cunti") narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione dell'Italia. Al racconto di Basile, Perrault si ispira per la sua versione edulcorata e borghese. Da qui l’idea di Franzutti, uno dei coreografi più noti nel panorama nazionale, di riportare nel sud del paese le disavventure della bella principessa Aurora. Questo ha permesso, al coreografo salentino, quello che il critico Vittoria Ottolenghi ha definito: “una vera botta di teatro”, e cioè la sostituzione della puntura del consueto fuso con il morso della tarantola salentina.

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Aprile 1938. L' Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggstrasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud (Alessandro Haber), il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo. 

Ma l'angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta infatti un inaspettato visitatore (Alessio Boni) che fin da subito appare ben intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell'inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell'importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che quel curioso individuo non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto, Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l'esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che costituisce il grosso della pièce, è ciò che di più commovente, dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di se stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria Freud a formulare la domanda fatale: se Dio esiste, perché permette tutto ciò?

 

Informazioni

 

ORARI SPETTACOLI

dal martedì al sabato ore 20.45

giovedì 27 novembre e mercoledì 3 dicembre ore 16.45

sabato 29 novembre ore 16.45 e ore 20.45

tutte le domeniche ore 16.45

 

25 novembre / 7 dicembre

ALESSANDRO HABER ALESSIO BONI

traduzione e adattamento Valerio Binasco

GOLDENART production

IL VISITATORE

e con Nicoletta Robello Bracciforti Alessandro Tedeschi

di Éric-Emmanuel Schmitt

musiche Arturo Annecchino

scene Carlo De Marino

costumi Sandra Cardini

regista assistente Nicoletta Robello Bracciforti

regia VALERIO BINASCO

 

personaggi e interpreti

Sigmund Freud Alessandro Haber

Il Visitatore Alessio Boni

Anna Freud Nicoletta Robello Bracciforti

Il nazista Alessandro Tedeschi

 

redazione

14 novembre 2014

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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