Sabato, 27 Luglio 2024
$ £

Pirandello scrisse “La vita che ti diedi” nel 1923 per Eleonora Duse che però non fece in tempo a interpretarla: morì infatti in tournée a Pittsburg nell’aprile del 1924. A proposito del testo, lo stesso Pirandello in una lettera alla figlia Lietta scrive: “Per ora ti dico che la tragedia mi sembra la cosa più alta e più pura che sia uscita dalla mia fantasia”. 

E’ la storia di una madre che subisce il destino peggiore che possa capitarle: la perdita di un figlio. Questa donna, Anna Luna, rifiuta di accettare la sua morte. Immersa in un “lucido delirio” si comporta come se il figlio fosse ancora vivo, con un’ostinata strategia psicologica che tenta di coinvolgere tutti coloro che le stanno attorno. In uno stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà.

Add a comment

“Nowhere?” riflette sulle diverse forme dell’agire umano, un trittico in cui emerge prepotentemente la presa di coscienza progressiva della finitezza delle azioni e dei legami umani, lasciando però un punto di domanda, un’apertura alla speranza. 

Tre sono i titoli in programma: “Wings”, “The Master”, “Nowhere?”.

“Wings” 

Seguendo rotte misteriose come il volo di uccelli migratori, gli orizzonti infiniti e ignoti rivelano eventi inaspettati che trasformano e mutano la vita.

Add a comment

Rodolfo Laganà dopo il cinema, la televisione e il teatro va sempre a cena fuori. Da lì nasce l'idea del suo nuovo show, Nudo Proprietario.

"Dopo cinque anni di assenza sentivo il bisogno di ritornare alla forma artistica che mi ha sempre caratterizzato: il one man show".

Tutti gli uomini desiderano sempre avere un'età diversa da quella che hanno: da bambini vogliono diventare grandi, da adulti non vedono l'ora di andare in pensione (se mai ci andranno), da pensionati di nuovo bambini. Perché? 

Nessuno vuole fare mai i conti con l'età che ha. 

Add a comment

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:- Io mi chiamo Mattia Pascal."

Add a comment

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori