Pirandello scrisse “La vita che ti diedi” nel 1923 per Eleonora Duse che però non fece in tempo a interpretarla: morì infatti in tournée a Pittsburg nell’aprile del 1924. A proposito del testo, lo stesso Pirandello in una lettera alla figlia Lietta scrive: “Per ora ti dico che la tragedia mi sembra la cosa più alta e più pura che sia uscita dalla mia fantasia”.
E’ la storia di una madre che subisce il destino peggiore che possa capitarle: la perdita di un figlio. Questa donna, Anna Luna, rifiuta di accettare la sua morte. Immersa in un “lucido delirio” si comporta come se il figlio fosse ancora vivo, con un’ostinata strategia psicologica che tenta di coinvolgere tutti coloro che le stanno attorno. In uno stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà.
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