Venerdì, 02 Maggio 2025
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Uno spettacolo esilarante, divertente e ricco di informazioni sul vino, la sua storia, la sua chimica e il suo linguaggio. Un racconto serrato sul nettare degli Dei con una lettura ironica del linguaggio che racconta il vino. Uno spettacolo piccolo e divertente che si accompagna perfettamente ad una degustazione. 50 minuti di puro divertimento durante il quale saprete “tutto quello che avreste voluto sapere sul vino e non avete mai osato chiedere”, il tutto di fronte ad un buon bicchiere della cantina piemontese Cà di Tulin incluso nel prezzo… 

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Noir, termine francese che significa nero, rappresenta il lato oscuro della realtà, il riflesso di una società che inizia ad interrogarsi, a mettersi in discussione, a sottoporre a revisione l’aura che circonda le sue istituzioni, i suoi protagonisti al di sopra di ogni sospetto. Ma le sue trame ben presto rivelano le ombre e il marcio dell’agire sociale. In questo senso, si potrebbe pensare a tale genere quasi come indicatore sociale in grado di inscenare le  distorture insite nella società che indaga, le sue contraddizioni.

Il Noir prima di essere un genere, è uno stile visivo, una traiettoria fatta di luci e di ombre che proietta il proprio riverbero su narrazioni differenti eppure convergenti, quali la letteratura, il teatro e la danza.

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Pirandello scrisse “La vita che ti diedi” nel 1923 per Eleonora Duse che però non fece in tempo a interpretarla: morì infatti in tournée a Pittsburg nell’aprile del 1924. A proposito del testo, lo stesso Pirandello in una lettera alla figlia Lietta scrive: “Per ora ti dico che la tragedia mi sembra la cosa più alta e più pura che sia uscita dalla mia fantasia”. 

E’ la storia di una madre che subisce il destino peggiore che possa capitarle: la perdita di un figlio. Questa donna, Anna Luna, rifiuta di accettare la sua morte. Immersa in un “lucido delirio” si comporta come se il figlio fosse ancora vivo, con un’ostinata strategia psicologica che tenta di coinvolgere tutti coloro che le stanno attorno. In uno stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà.

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“Nowhere?” riflette sulle diverse forme dell’agire umano, un trittico in cui emerge prepotentemente la presa di coscienza progressiva della finitezza delle azioni e dei legami umani, lasciando però un punto di domanda, un’apertura alla speranza. 

Tre sono i titoli in programma: “Wings”, “The Master”, “Nowhere?”.

“Wings” 

Seguendo rotte misteriose come il volo di uccelli migratori, gli orizzonti infiniti e ignoti rivelano eventi inaspettati che trasformano e mutano la vita.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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