Il retro dei giorni espone due figure, un uomo e una donna, fratello e sorella, sulla soglia della fine: di un genitore, di un’età, di un’epoca. Sovrappongono preoccupazioni personali – il lavoro, ma anche gli affetti, o i ruoli rivestiti o attribuiti all’interno di una famiglia – a dibattiti, domande balbettate sul tempo presente, in uno spasmo vano di ricerca di senso; del loro presente guardano le crepe cercando di rintracciarne le responsabilità sociali, politiche e anche infine di processi storici.
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