Domenica, 03 Novembre 2024
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Il 17 gennaio del 1899, nello stato di New York, nacque Alphonse Gabriel Capone – noto ai posteri con il mero appellativo di Al -, che la Storia consacrò, oltre che come mafioso, come simbolo del gangsterismo negli USA degli anni ’20. Un uomo che, tramite corruzione, violenza e ricatti, aveva costruito un vero e proprio impero del crimine, impossibile da distruggere. Un uomo che però è stato fermato, da un gruppo di poliziotti, che i posteri chiamarono “Gli intoccabili”. Proprio su loro e su come venne fermato Capone, si basa il film di Brian De Palma del 1987 intitolato appunto “The Untouchables - Gli intoccabili”.

Nella Chicago degli anni ’30, tutto è in mano al boss Al Capone (De Niro). Le autorità decidono che è giunta l’ora di prendere provvedimenti, tramite una “crociata” contro il mafioso. A capo delle indagini viene messo Eliot Ness (Costner). Questi cerca persone incorruttibili, non coinvolte in altre attività, di cui si possa affidare e poter affrontare insieme questa difficile missione. Il primo ad essere ingaggiato è Jimmy Malone (Connery), zelante poliziotto irlandese dalla forte esperienza e molto saggio. A seguire, tra i fidati, c’è l’italo-americano George Stone (Garcia) e il preciso contabile Oscara Wallace. Con loro Ness cercherà di trovare una strada non solo per fermare il boss, ma anche per poterlo incriminare: sarà facile?

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Un vecchio detto una volta diceva “L’Epifania, tutte le feste si porta via”. Eh sì! Questo sabato sarà l’ultimo giorno di festa di questo periodo inverale. Via alberi, luminarie e pupazzi canterini. Per i bambini, però, i regali non sono finiti: il 6 infatti arriva la Befana! In molte città – soprattutto a Roma e in provincia – questa festa è molto sentita: i regali grossi (secondo la tradizione) non li porta l’anziano sulle renne, ma una vecchina a cavallo di una scopa, che regala doni ai buoni e carbone ai cattivi. Su questa notte magica, Gianni Rodari scrisse un romanzo intitolato La freccia azzurra: romanzo che nel 1996 ispirò un lungometraggio animato dall’omonimo titolo, diretto da Enzo D’Alò.

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Domenica è 31 dicembre! San Silvestro, l’ultima notte dell’anno. Notte di feste, di allegrie, di speranze per il domani, di nuovi obiettivi, di bagordi. Tanti e tanti film hanno avuto Capodanno come parte importante della trama. Tra i primi che mi è venuto in mente, sicuramente c’è stato Harry, ti presento Sally… di Rob Reiner del 1989.

Nel mentre che varie storie sentimentali ci raccontano di come si sono conosciuti la prima volta, il film ci narra quella di Harry Burns (Cristal) e Sally Albright (Ryan) che s’incontrano per caso a metà degli anni ’70. Migliore amica della fidanzata di lui, intraprendono un viaggio insieme da Chicago a New York per convenienza: dividere le spese e conoscersi meglio. Mondi opposti e pensieri distanti, capiscono alla fine del viaggio che, quasi sicuramente, non si vedranno più. Negli poi coincidenze li riporteranno a rivedersi, sempre più maturi; comprendersi e diventare amici. Sfoghi, lacrime, risa e confidenze li avvicinano negli anni sempre di più: e se fosse altro?

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Il periodo di Natale è, per molti, un momento, oltre che di festa, di pausa. Poco lavoro, compagnia e relax. Alcuni adorano stare con la propria famiglia, altri si coccolano con una buona lettura. C’è chi ne approfitta per poter viaggiare e vedere posti in una luce diversa. Ci sono anche coloro che si fermano e chiedono al cinema qualche ora di distrazione. Cinema contemporaneo, ma soprattutto cinema più vecchio. Ci sono pellicole, infatti, che ci donano perfettamente il clima natalizio. Per la maggior parte degli amanti della “Settima Arte” il film per eccellenza di Natale è “La vita è meravigliosa” del 1946 di Frank Capra.
 
Siamo nel 1945 in uno sperduto paese della provincia americana, noto come Bedfort. George Bailey (James Stewart) è un onest’uomo, che ha dedicato tutta la sua vita al bene della sua famiglia, della propria città e del prossimo, sempre in contrasto con l’avido Henry F. Potter (Lionel Barrymore), una sorta di moderno Scrooge che detesta il prossimo e ambisce ad avere il potere economico e sociale di tutta Bedfort. George sin da bambino, sogna un’esistenza avventurosa, in luoghi caldi ed esotici; ma ogni volta il suo duro lavoro, le sue aspirazioni e i suoi sforzi vengono messi in secondo piano rispetto alle esigenze altrui o alla mala sorte, come l’usare i soldi per la luna di miele per rimborsare i soci della sua cooperativa, evitandone il fallimento, dal crollo della Borsa del ’29. La vita di George sarà sempre così: in prossimità di cadere, ma tramite sacrifici, risollevarsi e sorridere. Add a comment

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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