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Intervista ad Antonio Rezza. Anelante? Un eterno desiderio, un eterno combattimento...
#andiamoateatro
Un saltimbanco delle emozioni. Che bussa al cuore, poi fugge. Perché c’è da far vibrare un’altra anima. Limitativo definirlo attore, regista oppure scrittore. Antonio Rezza è un genio. Che non potrebbe però esistere senza la sua altra metà, Flavia Mastrella. Anelante più che uno spettacolo, è una festa. Le acrobazie fisico-verbali del 50enne artista novarese s’incastonano nella scenografia costruita dalla sua musa ispiratrice. A differenza dei precedenti lavori, c’è una novità. Sul palco, con Rezza ci sono cinque attori che parlano. Resta invece immutabile quell’atmosfera magica che avvolge lo spettatore, un marchio di fabbrica rezziano che rende superfluo seguire ogni racconto e carpirne il significato. Ed il vortice delle sensazioni ti avvolge, ineffabile, anche chiacchierando con Rezza che abitualmente ama rilasciare le interviste sempre insieme alla Mastrella, stavolta però assente giustificata perchè costretta ad una fisioterapia per una frattura al braccio.