Recensione dello spettacolo “La fabbrica degli stronzi”, in scena al Teatro Quarticciolo il 13 ed il 14 Gennaio 2024.
Tre giovani personaggi vestiti del colore del lutto; un quarto si mostra come un corpo disteso su una barella. La comune colorazione dei capelli lascia intendere un vincolo, ma la tinta è malamente impiastrata. Le prime scene, in cui i giovani si affannano goffamente a comporre la salma, strizzano l'occhio ad un umorismo nerissimo e scorretto. La drammaturgia procede invece su altri territori, evolvendo verso un flusso della memoria che ha un gusto più amaro che acido.
Tre figli davanti al corpo della madre da seppellire. Lucy (Luciana Maniaci) Tom (Tommaso Bianco) e Fra (Francesco d’Amore) enumerano ricordi che non riescono a far collimare, così come nella loro vita non hanno collimato mai aspettative e risultati. Il loro dialogo è una enumerazione di fallimenti: amori persi per futili motivi, velleità artistiche lasciate andare, frustrazione e malattie psicosomatiche. Tutto davanti ad un cadavere che però non è inerte e ad una madre che, sollevandosi dalla posizione supina, ribatte alle accuse colpo su colpo.