Venerdì, 02 Maggio 2025
$ £

Recensione di Fotofinish in scena al Teatro Vascello dal 19 al 31 dicembre 2023 con Antonio Rezza e Flavio Mastrella

 

Fotofinish, una delle produzioni più interessanti del duo Rezza-Mastrella, in 20 anni di repliche, ancora fa parlare di sé come agli esordi. La portata originale e rivoluzionaria di questa complessa performance, non si è esaurita nel tempo, ma nel contempo si presenta ancora come un prodotto poliedrico e difficilmente catalogabile che non risulta d’immediata fruizione, pertanto ancora fa interrogare pubblico e critica con la presenza di una platea trasversale di ogni età. Di certo il lavoro di Antonio Rezza con le scenografie di Flavia Mastrella, non vuole trasmettere contenuti e dare messaggi pedagogici. È ben lontano dai generi teatrali tradizionali: ci appare come la liberazione della loro creatività e della loro fantasia senza freni, che ci trasporta in una realtà inconsueta, fatta di atmosfere surreali e personaggi insoliti e/o deliranti che però mantengono intatta la loro lucidità.

Recensione di  ‘Amore (fino a prova contraria)  all’Auditorium La Fratta di San Daniele del Friuli il 15 dicembre 2023

 

Piero Sidoti è un artista vero, uno di quelli che ha  una stella polare da seguire e che non l’abbandona.

La sua vita è costellata di premi importanti e compagni di  strada eccellenti. 

Basti  dire ‘Targa Tenco 2010’ come miglior opera prima, ‘Premio Gaber’ per lo spettacolo ‘Particelle’, ricordare la collaborazione con Lucio Dalla.

Ma Sidoti non si è mai fatto distrarre dal suo viaggio. Il successo può essere uno dei compagni del tragitto, ma non è condizione necessaria.

Irrinunciabili la libertà, la voglia di raccontare, il bisogno di essere veri ed incisivi.

Sicuramente in un altro contesto  il suo lavoro avrebbe raccolto consensi ancora maggiori; certamente le sue poliedriche attività meriterebbero più visibilità;  senza dubbio il suo nome dovrebbe essere popolare ben oltre alla cerchia di addetti ai lavori .

Ma a Sidoti di tutto questo non importa nulla. Da persona autenticamente ancorata a solidi valori, conscio dell’importanza di seminare sensazioni, va avanti per la sua strada e propone nella stagione dell’Ert : ‘Amore [fino a prova contraria]’, un intenso spettacolo di teatro canzone. Un’ora e mezza senza soste e senza respiro, accompagnato alle tastiere da  Fulvio Biguzzi Ferrari,  a raccontare la storia di due bambini , Sasso e Corda,  che percorrono un viaggio iniziatico, che li porterà a conoscersi, a non avere paura di essere se’ stessi, a volare liberi, a crescere mantenendo la parte fanciullesca, perché ‘ i bambini faranno la rivoluzione’.

Recensione dello spettacolo “Giusto”, in scena al Teatro Basilica dal 14 al 17 Dicembre 2023

 

Un attore, il palcoscenico, uno smoking: gli ingredienti essenziali per creare l'attesa di uno spettacolo da mattatore. Ma se a indossare quell'abito è Giusto, che per lui non è l’abito giusto, c’è da aspettarsi qualcosa di più della semplice performance.

Rosario Lisma, attore mazarese, pur dividendosi fra palcoscenico, piccolo e grande schermo,(“La mafia uccide solo d'estate”, “La stranezza”) continua a coltivare la sua attività di autore teatrale (“Pescheria Giacalone e figli”, “Lunga giornata verso la notte”, “Bad and breakfast”), che già abbiamo apprezzato in “L'operazione”, presentata al Piccolo Eliseo nel 2019 (a questo link).

Recensione di Un Flauto magico, in scena al Teatro Verdi di Trieste il 9 e 10 dicembre 2023

 

Il secondo  titolo della stagione lirica e di balletto 2023 24 del Verdi di  Trieste è un grande titolo del repertorio mozartiano: ‘Die Zauberflote’, con i dialoghi in italiano.

Una edizione interessante, con diversi punti di forza, alcune criticità e tanti imprevisti.

La parte visiva dello spettacolo è firmata ad Ivan Stefanutti, autore di regia scene e costumi, ben valorizzati dalle luci di Emanuele  Agliati.

Gli interpreti sono stati mossi con garbo, pur senza particolari invenzioni, dentro una struttura  fissa di sapore orientaleggiante.

Si sprecano simbolismi e riferimenti,  alcuni immediati, altri meno comprensibili. 

Ci sono piramidi egizie, dragoni cinesi, figure indiane, sagome arabeggianti,  figure stile avatar e geni dalla foggia birmana, che trascinano lo spettatore in una dimensione  fantastica ed onirica, sicuramente piacevole,  anche se non particolarmente effervescente e neanche coinvolgente.

L’orchestra del teatro suona bene, così come il coro riesce a reggere la sfida di una partitura così articolata nonostante un organico certo non abbondante.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search