Recensione dello spettacolo Molto dolore per nulla in scena al Teatro Basilica dal 3 al 5 novembre 2023
All’interno del suggestivo spazio di Teatro Basilica, situato all’interno del medesimo complesso che ospita la Scala Santa e dove un tempo c’era un’autentica basilica cristiana, va in scena uno spettacolo delicato e potente che ruota tutto intorno a una donna (Luisa Borini) e alla sua dipendenza affettiva. Vestita di un abito rosso, evidentemente un rimando alla passione, firmato Clotilde Official, la protagonista si presenta al pubblico come un’artista: innanzitutto delle liste. Passare in rassegna tutto ciò che la riguarda è un modo per fare ordine ma come si può fare ordine circa l’esperienza amorosa, per antonomasia la sfera dove l’irrazionale esercita il suo potere assoluto? È proprio qui che si intreccia e ingarbuglia il nodo della questione, che l’attrice tenta di fare e disfare come con il filo del microfono che l’accompagna. Il tono scelto è quello tragicomico ma mano mano che ci si allontana dalla stand-up commedy il nodo non solo viene al pettine ma rischia di spezzarne i denti: cosa siamo in grado di rischiare e sopportare per essere di qualcuno? Molto dolore per nulla indaga tutto ciò partendo da un’esperienza personale che vuole diventare una riflessione universale sul sentirsi un niente se non si è di qualcuno: un sentimento purtroppo diffuso. Dalle semplici rinunce alle abitudini quotidiane all’evitare tutta una serie di situazioni normali - per gli altri ma che dal punto di vista del rapporto potrebbero metterlo in crisi - sono i primi passi verso quella discesa che conduce alla perdita del proprio sé che molte donne e uomini sperimentano all’interno di relazioni insane. La protagonista arriva persino a trasferirsi dall’altra parte del mondo per difendere il suo amore da se stesso. Ma basterà?