Giovedì, 28 Marzo 2024
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Recensione  ...con amore Marc e Bella Chagall  in scena al Teatro Due il 18 e il 25 maggio 2015

"Bella scriveva come viveva, come amava, come accoglieva gli amici. Le sue parole, le sue frasi sono una patina di colore sulla tela…Le cose comuni, le persone, i paesaggi, le feste ebraiche, i fiori – questo era il suo mondo, questi erano i suoi soggetti"   (Marc Chagall)

 

Il giorno che nacque Moishe Segal i cosacchi entrarono a Vitebsk per un pogrom. Diedero fuoco alla Sinagoga e a diverse case, compresa quella di suo padre, mercante di aringhe. Il piccolo Moishe ne sarà tratto in salvo tra il fumo e le fiamme e per tutta la vita sosterrà con ironia di " essere nato morto" lui che, invece, insieme alla moglie, fu simbolo stesso della Vita e del piacere e voglia di vivere.

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Recensione di Isla Neruda in scena il 16 e il 17 maggio 2015 al Teatro Due all'interno del DOIT Festival

                                            "Queste memorie, o ricordi, sono discontinue e a tratti si smarriscono perché così

                                                   appunto è la vita... La mia vita è una vita fatta di tutte le vite: le vite del poeta"

                                                   (Pablo Neruda, nota introduttiva di Confesso che ho vissuto , 1974 [postumo] )

 

Isla Neruda è un viaggio (particolare) che, stando seduti in platea, ci trasporta negli infiniti altrove di un unico altrove.

 E' un percorrere la vita e le suggestioni di un grande poeta e uomo del suo tempo: Pablo Neruda. Un pellegrinaggio attraverso versi, ricordi, frammenti, impression, suggestioni... Un vagabondaggio emotivo e corporale alla scoperta dell'uomo e del poeta, un vagabondaggio nell'animo di un uomo alla ricerca del senso di una vita e della vita.

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Recensione de Il secondo figlio di dio in scena al Teatro Tor Bella Monaca il 16 e il 17 maggio 2015

Conosciuto dal grande pubblico italiano nelle veci di cantautore; premiato nel 2007 al festival di San Remo; capelli scuri, riccioli folti, occhiali da vista…

Avete capito di chi sto parlando?

Ebbene sì, è proprio Simone Cristicchi, autore dei tormentoni Vorrei cantare come Biagio e Ti regalerò una rosa, che si è esibito al teatro Tor Bella Monaca con l’anteprima (ancora in bozza) de Il secondo figlio di Dio.

E se vi dicessi che il Cristicchi ha calcato il palcoscenico in versione cantastorie e che ha anche riscosso un certo successo?

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Recensire Rezza, Antonio Rezza, è cosa ardua e va ammesso sin da subito. Come recensire, d'altronde, chi con l'arma del linguaggio, più che con quella della pura linguaI, chiamando in causa Saussure, si appropria magistralmente di palco, scena, pubblico e teatro tutto? Con quali armi descrittive, ipotattiche e paratattiche descrivere e incastrare su carta lui che, incastrato e disincastrandosi dalla magnifica scenografia di teli e quadri di stoffa, preparata a puntino, come sempre, dalla sodale Flavia Mastrella, dinoccolato e armonioso nel suo stesso schizzare da un lato all'altro del palco, sfugge, appare, scompare e riappare sotto, sopra, a destra e dietro la trama stessa? La trama, già. La trama è Rezza stesso, come il titolo del suo spettacolo, opera del 1998 e riproposta il giorno 16 Maggio presso il teatro Comunale J.P. Velly di Formello, cita apertamente e senza nascondere nulla: semplicemente Io.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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