Venerdì, 02 Maggio 2025
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Recensione dello spettacolo Racconto sconosciuto in scena al teatro Tor Bella Monaca dal 13 al 30 gennaio 2022

 

“Che bello il teatro!”

Ecco, questo è uno spettacolo che ti fa gridare forte: “Che bello il teatro!”, con i velluti nelle scenografie, il recitato perfetto, un testo tutto da scoprire, i corpi degli attori e come si muovono sul palco, pochi artifici e una pura e semplice messa in scena oserei dire: perfetta!

Lo spettacolo in questione è “Racconto sconosciuto”, un inedito di Cechov, di cui l’ autore aveva lasciato solo degli appunti sulla realizzazione teatrale; morì prima che lo potesse portare a termine.

Ci siamo oramai troppo abituati a messe in scena che stravolgono testi e azioni, ad una ricerca di nuovo spesso troppo artefatta e priva di senso; ecco perché una messa in scena come questa orchestrata da Duccio Camerini è un respiro largo e aperto su una pratica teatrale classica e niente affatto banale. La storia è ricca di spunti di riflessione, in questo Cechov ne rimane in assoluto uno dei maestri, c’è la politica, la società, gli ideali, l’ amore, ma soprattutto l’incanto, la speranza e il successivo disincanto; drammatico, crudele e malinconico. 

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Recensione dello spettacolo Vite di Ginius in scena al Teatro Sala Umberto il 17 gennaio 2022

 

Il tema dell’Anima e i quesiti a essa legati hanno alimentato per secoli il dibattito culturale occidentale e orientale. Secondo alcune correnti filosofiche e religiose l’anima deve intraprendere un percorso di purificazione per riuscire a elevarsi e a realizzare il proprio destino. Di questo parla Vite di Ginius, il nuovo lavoro di Max Mazzotta che ha debuttato la scorsa estate all’interno del Campania Teatro Festival ed è andato in scena per un’unica e affollatissima data romana presso il Teatro Sala Umberto. 

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Recensione dello spettacolo "Troiane", tragedia greca di Euripide, regia Andrea Chiodi, adattamento e traduzione di Angela Demattè, in scena al Teatro Quirino dal 18 al 23 gennaio 2022

 

Il debutto della straordinaria tragedia di Euripide, risale 415 a.C. e nasce dall’idea dell’autore di raccontare una sorta di sequel dell’Iliade, immaginando i momenti successivi alla guerra di Troia tramandataci da Omero. Un elemento estremamente moderno della tragedia che colpisce nell’immediato, riguarda la scelta di protagoniste quasi esclusivamente femminili. Euripide in diverse opere preferisce indagare la realtà da una prospettiva alternativa per l’epoca, dando voce a personaggi come Elettra, Medea, Ecuba. Nell’opera Troiane s’impone la figura ieratica e tragica di Ecuba, vedova di Priamo e madre di 50 figli, tra cui Paride, Ettore, Cassandra, Polissena. La componente maschile della famiglia è stata interamente distrutta nella guerra di Troia e sono, ora, rimaste là ad attendere il proprio destino: lei, Cassandra, Polissena e la nuora Andromaca.

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Recensione dello spettacolo Napoletano? E famme ‘na pizza! in scena al teatro Manzoni di Milano dal 4 al 16 gennaio 2022

 

Il teatro è gremito, nonostante siano le tre e mezza di sabato pomeriggio. Tra il pubblico qualcuno anticipa le battute di ogni scena, sottolineando con orgoglio di non essere alla prima rappresentazione. E in effetti, lo stesso Salemme precisa, a inizio spettacolo, di essere felice di tornare sulle tavole del palcoscenico milanese, “dove ci eravamo lasciati” prima della pandemia, con la commedia-matrioska Napoletano? Famme ‘na pizza, non propriamente inedita per i fan del comico.

Il testo, infatti, non è solo l’adattamento teatrale dell’omonimo libro, ma attinge da altre due commedie scritte e interpretate da Salemme e già andate in scena al Manzoni: Una festa esagerata e Con tutto il cuore. Così, su una terrazza che affaccia sul Vesuvio e sulla platea, le bizzarre vicende del professore di lettere antiche Ottavio Camaldoli, reduce da un trapianto di cuore, si intrecciano alle storie altrettanto curiose di una famiglia borghese alle prese con la festa di compleanno della figlia. Tra battute, risate e grandi cliché sulla napoletanità e sul napoletano. Perché, parafrasando lo stesso Salemme, ogni città ha i suoi cliché, ma la quantità di stereotipi su Napoli e i suoi abitanti è sicuramente maggiore, al punto che ci si può fare uno spettacolo e riderci sopra per quasi due ore.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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