Sabato, 27 Aprile 2024
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#recensione Milano Off Fringe Festival, dal 25 settembre all’8 ottobre 2023

 

Nel 2009 esce il romanzo “Regno a venire” di James Graham Ballard, un  testo crudo e polemico su una classe borghese che alla fine non riesce a risolversi in ciò che ha creduto. L’analisi critica di Ballard trova come stratagemma narrativo, la critica dei “non luoghi” già teorizzati da Augè e che in questo caso vengono demoliti come precetti di luoghi in cui manifestarsi nella propria individualità e inevitabilmente nel senso comune. 

Citare Ballard per raccontare l’esperienza vissuta da chi vi scrive in un fine settimana lungo attraverso i luoghi del  Milano Off Fringe Festival, che si è tenuto dal 25 settembre all’8 ottobre 2023, è una piccola iperbole stilistica per manifestare quella che a nostro parere rimane l’idea principe che anima i Fringe, soprattutto negli ultimi anni; uscire dai “non luoghi”, utilizzando le arti performative e riappropriarsi di territori periferici e spesso lontani dal centro città in cui esibire esperimenti di teatro indipendente. 

Il Fringe Festival nasce a Edimburgo nel 1947, quando otto compagnie teatrali scartate dalla prima edizione del Festival Internazionale di Edimburgo decidono di avviare un festival indipendente, il nome del festival  Fringe (“ai margini” appunto) sospende questo tipo di kermesse su un filo di variabili che non possono necessariamente appartenere a quello che abitualmente dichiariamo il linguaggio del teatro. Ecco perché nei Fringe, a nostro parere, bisogna sempre attraversare i luoghi e ciò che vi si rappresenta non staccando mai lo sguardo dal perimetro sociale e storico che ne vede la messa in scena. 

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Recensione dello Spettacolo Abracadown in scena al Teatro Brancaccio di Roma il 3 il 4 ottobre 2023 

 

Abracadown, in scena al Teatro Brancaccio di Roma il 3 e il 4 ottobre, comincia dai saluti: a sipario ancora chiuso, una carrellata di volti noti nel mondo dello spettacolo rivolge affettuosi e sinceri messaggi di incoraggiamento, proiettati su un grande schermo, a un cast d’eccezione, anzi eccezionale, al primo debutto su un palcoscenico di prestigio. Trentaquattro giovani attrici e attori, ballerine e ballerini e appassionati di canto, di magia e illusionismo, nati con una copia in più del cromosoma 21, una patologia comunemente conosciuta come sindrome di down, appena dietro le quinte, attendono trepidanti. L’effervescenza dei protagonisti, la stessa del gremito pubblico in sala, per lo più familiari, amici e rappresentanti del mondo dello spettacolo, delle associazioni e delle istituzioni (una menzione speciale va alla Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli), è udibile e palpabile e sembra far già parte della messa in scena, preludendo sin dall’inizio la volontà di accogliere la platea in un grande abbraccio che abbatte il muro invisibile tra spettatore e opera. Il pretesto narrativo è l’esperienza realmente vissuta e condivisa che questi trentaquattro giovani, che interpretano in maniera autentica loro stessi durante tutto lo spettacolo, vivono nell’arco di sette mesi, accomunati dal sogno di esibirsi in un grande teatro.

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Recensione dello spettacolo: Mathilide - Cronaca di uno scandalo, di Véronique Olmi, con Maria Letizia Gorga e Maximilian Nisi. Regia di Daniele Falleri. In scena dal 5 ottobre all'8 ottobre 2023 al Teatro Lo Spazio

 

Si sbagliava Pierre nel pensare che sarebbe bastata qualche scatola di cartone dove archiviare i ricordi di lei per dimenticarsi del suo passato. Troppo facile, Pierre, pensare di scordarsi di lei semplicemente riordinando quella che fino a poco tempo fa era casa vostra! Perché non tutto il trascorso vuol passare e più lo imbrigli più si divincola, più lo comprimi più si espande, fino a tornare presente. Per tale ragione, trasportata dalla forza scorbutica di ciò che non vuol morire, ritorna Mathilde (Maria Letizia Gorga), fino a poco tempo fa sua moglie. A spezzare il legame e a rendere rigidi adesso i loro dialoghi, un fattaccio di cronaca: il tradimento da parte di Mathilde con un quattordicenne, scontato con tre mesi di casa circondariale. Perchè sei qui? È la domanda che implicitamente ricorre sin da subito nella testa di Pierre (Maximilian Nisi) ancor prima di esser verbalizzata. 

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Recensione dello spettacolo “Ho bisogno che qualcuno mi dica che sto bene”, in scena al Teatro Basilica dal 5 all’8 ottobre 2023

 

Quattro donne si offrono al pubblico. Poi si siedono attorno ad un tavolo per una cena attesa da tempo, che comincia ad animarsi con il racconto dei rispettivi accaduti. Ma non va tutto liscio. La sequenza si ripete più e più volte. Le protagoniste si ripresentano, apparentemente sempre uguali, così come le loro conversazioni. Piccole variazioni di accento in realtà creano un continuo rinnovarsi nelle dinamiche dei dialoghi, cosicché la verità che ognuna ha da portare emerge faticosamente come da un parto travagliato, uguale e sempre mutevole come un tessuto cangiante.

Le protagoniste, che portano lo stesso nome delle loro interpreti, hanno storie bislacche. Elisa (Elisa Di Eusanio), è una pittrice che sta seguendo una “terapia sessuale” ed è soggetta a continui svenimenti e a stati di alterazione mentale. Valentina (Valentina Martino Ghiglia) è una mentitrice seriale e possiede una pistola che, a differenza di quella di Čechov, non sparerà, ma troverà altri utilizzi. Giulia (Giulia Galiani) è fresca di maternità, ma non disdegna di rendersi disponibile telefonicamente ad un collega di Marta (Marta Nuti), donna d'affari dal carattere particolarmente difficile.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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