Venerdì, 02 Maggio 2025
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Recensione dello spettacolo La scortecata in scena al teatro Vascello dal 19 novembre al 1 dicembre 2024

 

Emma Dante esplora i temi della vecchiaia e della bellezza ingannevole e i bisogni di superare la miseria e recuperare una speranza di vita per cui si sarebbe pronti a dare tutto. 

Scende in contesti popolari e poveri, immergendosi spesso nel grottesco e cercando l'essenza dell'animo umano nei suoi bisogni, nelle sue piccolezze e illusioni, negli stratagemmi spiccioli, nella sopravvivenza. 

I suoi personaggi sono anche questa volta veraci, due ottimi attori qui interpretano delle vecchie sorelle sgraziate e deformate, in intimo, che si definiscono a vicenda “il protocollo degli acciacchi” e “il riassunto delle disgrazie”.

Le donne si arrovellano per conquistare il re che si è innamorato della voce d'una delle due.

La genuinità dell'essere semplice provoca la simpatia e a tratti la tenerezza e pena nel pubblico.

Cos'è disposto a fare l'uomo per accendere un illusione che gli cambi la vita?

Il teatro degli attori di Emma Dante è sempre molto fisico e caratterizzato, vive e respira gli istanti, il qui e ora, cercando l'espressione diretta, la trasformazione, fatto di piccole cose e momenti forti, mischia comicità cinica e drammaticità.

La favola di Basile inserita nella sua raccolta “Lo cunto de li cunti”, trattata anche al cinema da “Il racconto dei Racconti” di Garrone, è un pretesto, ma la narrazione molto colorita grazie al dialetto napoletano si appoggia sull'emozione degli attori, e conserva l'atmosfera fiabesca diventando a momenti immaginifica a momenti dolce e amara.

Curioso il linguaggio del re che si fa addirittura poeta nel corteggiamento, mentre quello delle vecchie percuote il vocabolario napoletano più verace fino a un celato disgusto.

I pochi oggetti di scena che si fanno ancora scenografia sono totalmente simbolici ed efficaci, le luci calde e delicate, ricche di chiaroscuri.

Curioso e divertente lo stratagemma di offrire in visione al re il dito attraverso il buco della serratura della porta di casa, gesto cripticamente sessuale, come del resto il gesto di allisciarselo continuamente per renderlo meno grinzoso.

Solo un atto d'amore tragico potrà salvare la disperazione dell'illusione infranta. 

Emma Dante ha fatto di nuovo centro.

 

 

Demian Antonio Aprea

3 Dicembre 2024

 

 

informazioni

dal 19 al 1 dicembre 2024

Teatro Vascello

La scortecata

Testo liberamente tratto da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile

Regia : Emma Dante

con : Salvatore D'Onofrio, Carmine Maringola. 

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Recensione di Don Chisciotte, balletto di Aloisius Ludwig Minkus in scena al Teatro Verdi di Trieste dal 30 novembre al 6 dicembre 2024

Trieste, Teatro Giuseppe Verdi, stagione d’opera e balletto 2024-25

 

Quando si recensisce uno spettacolo  in un teatro cui si è particolarmente legati, non fosse altro perché lo si frequenta con assidua regolarità da più di mezzo secolo, si hanno sempre degli scrupoli  a formulare delle osservazioni.

Come la prenderanno? Coglieranno che la criticità  è stata segnalata con finalità propositive e non stroncatorie? Apprezzeranno che quello che scriviamo è molte volte la raccolta delle impressioni ricevute dalla sala, che magari applaude stancamente per poi ripromettersi di non mettere più piede in teatro?

Per fortuna abbiamo la prova definitiva che sono tutti scrupoli inutili; paranoie da troppo affetto; attenzioni figlie di un retaggio educativo e culturale che i tempi hanno seppellito.

Non importa nulla a nessuno.

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Recensione dello spettacolo Trappola per topi al Teatro Quirino di Roma dal 19 novembre al 1° dicembre 2024 

 

Di din – di din – di din. Di din – di din – di din. Un motivetto, canticchiato in maniera ridondante, che risuona con inquietudine dalle note acute di un pianoforte in lontananza. Cinque sconosciuti (Christopher Wren, la  Signora Boyle, la Signorina Casewell, il Signor Paravicini e il Maggiore Metcalf), ospiti inconsueti che si  ritrovano a trascorrere la notte in una locanda appena aperta nei pressi della campagna inglese, la Locanda  del Cacciatore (dove tutto l’intreccio si srotola), e una coppia di giovani sposi, Mollie e Giles Ralston, i titolari.  Una tempesta di neve, che fiocca densa e fitta e non lascia alcuna via di fuga agli avventori della Locanda, e  che offre, allo stesso tempo, a un visitatore misterioso rimasto con la macchina in panne, il Sig. Paravicini,  unico ospite giunto alla pensione per caso, l’alibi per chiedere ristoro e alloggio per la notte. E, infine, l’ombra  di un delitto, annunciato per radio, che si espande come una macchia d’olio che unge di insidioso sospetto  tutti i clienti della Locanda, fino a insinuarsi, subdolo, persino nelle maglie smagliate dei due giovani amanti. Un intrico che solamente il Sergente Trotter della polizia di Scotland Yard, interpretato da Ettore Bassi, giunto  alla Locanda sfidando le intemperie, proverà a risolvere. Chi sono davvero Mollie e Giles? Si conoscono fino  a potersi fidare l’uno dell’altro? E chi sono questi ospiti così inusuali? Perché hanno scelto di trascorrere la  notte proprio alla Locanda dei Cacciatori? E che rapporti hanno con il tragico delitto avvenuto nella notte nel  quartiere londinese di Paddington?  

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Recensione dello spettacolo Re Lear in scena al teatro Argentina dal 26 Novembre al Dicembre 2024

 

Gabriele Lavia con impeto e veemenza ci racconta d'un vecchio re accecato dalle lusinghe delle figlie astute, dalle apparenze e dal suo potere illimitato, in viaggio verso la redenzione dopo aver perso tutto. 

Con il suo classico amore per la parola, quasi fisica, l'attore e regista compie kilometri nella scena e divora il testo dando spesso grande rilievo alla poeticità delle parole shakespiriane.

Due principalmente sono i volti che Lavia dà a questo Lear che interpreta: terribilmente iroso e infuocato d'una rabbia quasi eroica prima e impotente, perduto e fragile poi.

Una parabola universale che molti uomini egocentrici conoscono nella loro vita.

L'attore arriva fino all'estremo in entrambe l'espressioni emotive: “senza occhi né testa, e la rovina dentro” come recita testualmente. 

Il primo tempo lungo ma ritmato serve alla composizione del dramma dei personaggi e sfocia in un scoppiettante secondo tempo in cui si succedono molteplici eventi molto emotivi e continui accadimenti movimentati.

I temi principali, la verità, l'amore, il tradimento, il potere, il dolore, il mascheramento e il perdono sono narrati e vissuti con chiarezza dagli attori. 

E' la tragedia della menzogna e dell'ingratitudine.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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